Scritto da: matemate

Il Ponte


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...tetro, in attesa. Si percepiva una calma isterica.
Persino i cani non abbaiavano più e gli uccelli volavano basso sopra i prati che si predisponevano al verde.
I bambini e i due matti del paese (rigorosamente uno in quello di destra, uno in quello di sinistra) erano i soli a non essere intaccati da preoccupazioni di carattere pratico.
Quanto sarebbe durata? Che conseguenze avrebbe portato?
Ognuno si organizzava per trascorrere al meglio il tempo, improvvisamente diventato un nemico.
Maria, già di suo insofferente alle costrizioni, iniziò a disperare.
Leggeva il libro tenendo il plettro in mano, triste tentativo di percepire degli stimoli sensoriali che la riportassero a lui.
Non otteneva grandi risultati sul suo stato d'animo bisognoso.
Alessandro aveva dato prova di saper reagire meglio, forse.
Riusciva a guardare in svariate direzioni pragmaticamente.
Lei no, guardava solo verso di lui, pur sapendo che era un farsi male.
Con le loro escursioni notturne, a giorni alterni, fecero diventare la betulla una dispensa di allegorie sentimentali:
un disco di John Coltrane "A love supreme" (lei a lui);
una bottiglia di "Notte Fonda" (lui a lei);
un pezzo di corteccia di abete rosso (lei a lui);
un braccialettino fatto di nylon (lui a lei);
un portachiavi a forma di ... [segue »]
Composto venerdì 6 marzo 2020

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    Scritto da: matemate
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    A Mario.

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