Il Ponte
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...grande del plettro, recuperato durante una delle loro escursioni fuori dalla valle, su sentieri dolomitici.
Partendo dal significato originale "kristallos" avevano fatto metafore ardite: ghiaccio chiaro, acqua ghiacciata che mai più si scioglierà, il gioiello perfetto, simbolo dell'infinito, della costanza e dell'essenzialità.
Strinse forte il cristallo con entrambe le mani, se lo portò al cuore, lo ripose nel sacchetto, protetto dalla pioggia appiccicosa di resina.
L'ultimo del mese, fu il turno di Alessandro.
Ancora il tempo non si era ristabilito e l'umidità trasportava odore di autunno, insolito per il periodo tendente alla primavera.
Scese con attenzione sul ripido e dovette anche starsene acquattato, come una bestia selvatica, perché due persone che non riuscì a identificare stavano risalendo il pendio.
Pensò che davvero si stava tutti vivendo come latitanti, e si mise a ridere di sottecchi.
Recuperò il cristallo che, nonostante la notte non proprio stellata, emetteva un piccolo chiarore, una goccia di sole racchiusa.
Alessandro depositò un libro: "Cecità" di Josè Saramago.
Maria avrebbe capito, pagina dopo pagina.
Furtivo riscappò all'interno del coprifuoco.
Nel frattempo, l'epidemia non si era fermata ma era dilagata e i blocchi imposti alla popolazione della vallata si estesero anche alla pianura.
Tutto era fermo, immobile,... [segue »]
Composto venerdì 6 marzo 2020
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