L'orizzonte dell'Aquila Grigia
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Nei pressi del Fiume Grande si era stabilita ormai da tempo l'antica tribù dei Maoni, a capo dei quali vi era il grande re Atropos, da tutti soprannominato Aquila Grigia a causa del suo spiccato acume. Le frequenti battaglie, l'organizzazione sociale del popolo, e persino la funzione di giudice nelle frequenti controversie che nascevano tra la gente, erano di sua competenza.
Tra i mille doveri di un re, Atropos aveva trascurato un altro suo importante impegno, quello di assicurare continuità alla lunga stirpe delle aquile, con un figlio. Ormai quarantenne il grande re era in netto ritardo rispetto alle tabelle biologiche del villaggio, le frequenti pestilenze e le necessarie battaglie mietevano molte vite. Quella sera il consiglio superiore si sarebbe riunito proprio per affrontare quel problema. L'antica tribù dei Maoni rischiava di sparire se alla morte di Atropos nessun legittimo erede ne avesse preso il posto.
Gli anziani attesero che Atropos giungesse, al suo arrivo Freccia di Fuoco il più anziano prese la parola dicendo:
Grande Re, le stelle hanno parlato di troppe lune passate sul tuo capo, è giunto il momento d'assicurare un erede al tuo popolo, possa la voce del tuo cuore parlarti con le stesse parole.
Atropos ascoltò ... [segue »]
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