Angiliddru
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...tutti i suoi sforzi risultarono vani. Alla fine ebbe successo la promessa di un pezzo di bollito ed un buon bicchiere di vino ed il nostro personaggio, dopo avere fatto giurare al padrone di mantenere il segreto ed essersi guardato attorno per accertarsi che orecchie indiscrete non ascoltassero, pallido in volto, tremante e sudato si decise a rivelare il suo segreto.
Raccontò che una notte, mentre stava per prendere sonno, vide improvvisamente illuminare la sua stamberga
di una luce vivissima, accecante, poi affievolitasi, da cui era emersa una figura strana, di piccola statura, coperta di
squame, che si muoveva verso di lui con l'incedere di un robot; era un mostro di sembianze non umane, con due enormi occhi fosforescenti, gambe corte ed affusolate e mani come artigli. Dopo un attimo di terrore, Angiliddru fu colto da
una strana, improvvisa calma. La figura gli si avvicinò e lo tastò da per tutto; il suo tocco era freddo, viscido, "come quello di una biscia" - lo definì il malcapitato. Poi, con voce metallica, gli ordinò di alzarsi e di seguirlo.
Dove fu portato, il nostro amico non seppe precisarlo, perché, appena uscì in strada, accostata che ebbe la porta del suo rifugio, si sentì sollevare ... [segue »]
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