Angiliddru
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...di introdursi in quei meandri, ma non era più tornato indietro; altri erano riusciti a riguadagnare l'uscita, ma scolvolti nella mente, terrorizzati e privi dell'uso della parola, non in grado perciò di raccontare ciò che potevano aver incontrato o comunque visto dentro quei sotterranei.
Un profondo mistero avvolgeva quel posto, che si riteneva popolato da fantasmi messi a custodia del tesoro o da esseri crudeli assetati di sacrifici umani. Insomma, il luogo suscitava tanto terrore, che nessuno osava avvicinarsi a quell'ingresso sinistro.
Fu proprio davanti a quell'apertura nella roccia che si ritrovò, senza capire come, Angiliddru, in compagnia di
quell'essere terrificante che gli era apparso di notte accanto al giaciglio. Era un mattino molto freddo e tirava il vento, ma il nostro personaggio, pure se vestito in modo non adeguato, non avvertiva nessun particolare disagio, come nessuna paura provava per la presenza del suo terrificante accompagnatore.
Cosa gli fu detto o fatto vedere o promesso, Angiliddru non lo seppe o forse non volle riferirlo a Don Santu, che,
non credendo una parola di tutta quella vicenda, non insistette più di tanto, convinto che che quel poverino avesse fatto solo un brutto sogno, dal quale era rimasto scosso. Gli offrì quindi ancora ... [segue »]
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