Scritto da: Andrea Bidin

Il vento della memoria


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...di sconforto invase il mio corpo da capo a piedi: mi sentii stanco di non esser compreso dalla compagna che diceva d'amarmi, stufo di fare un lavoro insoddisfacente e poco gratificante, esasperato dal dover sempre dimostrare d'essere all'altezza di mia moglie e dei suoi introiti, esacerbato dal vivere una vita senza soddisfazioni e sempre sul filo del rasoio.
Con un impeto d'orgoglio tirai la borsa contro il portone di casa e me ne tornai in strada. Ero ancora confuso da quanto accaduto, mi sembrava quasi d'essere in balia degli eventi. Fu in quel momento che realizzai una cosa che avrebbe cambiato il mio futuro: ero insoddisfatto della mia vita. Avevo capito di dover far qualcosa per cambiarla, per darle una sterzata decisiva, per permettermi di vivere più serenamente i miei giorni, con persone che davvero tenessero a me ed avessero a cuore ciò che facevo, pensavo, sentivo: compresi di non voler più stare così.
Presi la decisione di Francesca come un segno da non dimenticare. Tornai in strada e ripercorsi il vialetto in ciottoli che solo qualche ora prima mi aveva creato non pochi grattacapi, e giunsi di fronte al monumento ai caduti.

Come d'abitudine cominciai a leggere ad alta ... [segue »]
Composto martedì 24 novembre 2009

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