Scritto da: Andrea Bidin

Il vento della memoria


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...causa dell'agitazione non mi ero probabilmente accorto della ferita. Decisi di controllarmi da testa a piedi per evitare ulteriori brutte sorprese: i pantaloni erano anch'essi sporchi di sangue e strappati all'altezza del ginocchio destro, le scarpe erano slacciate, la camicia, sbottonata, era lacerata in più punti, come se avessi avuto un qualche tipo di collutazione poco tempo prima che però non riuscivo proprio a ricordare.
Sempre più spaesato dal susseguirsi degli eventi, decisi di non indugiare oltre e correre verso quel bagliore che supposi fosse emanato da una o più candele accese: dovevo assolutamente mettermi al riparo dal momento che ero tutto bagnato, sentivo freddo e la debolezza stava pian piano invadendo il mio fisico; riuscii a raggiungere il portone della casa e, dopo aver indugiato un momento pensando a che ora era ed all'ovvia possibilità che gli inquilini stessero dormendo, decisi di bussare con decisione. Dopo un minuto buono mi venne ad aprire una signora sui cinquant'anni tutta scompigliata, che dopo avermi posto qualche domanda decise di darmi fiducia aprendo la porta: fortunatamente mi fece entrare.
"Mi chiamo Anna" mi disse, con un tono ambiguo tra il terrorizzato e l'apprensivo: indubbiamente lo stato in cui mi trovavo non le ... [segue »]
Composto martedì 24 novembre 2009

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