Io
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...totalitaria quantoinsopportabile. Ero casa mia ma dentro di me mi sentivo circondato dall'insofferenzaed il giudizio altrui anche in quei momenti di rara tranquillità, che solo lanotte sapeva regalarmi.
Mi sedetti con sollievo e, usufruendo delle rotelle poste aldi sotto della poltrona, mi avvicinai senza troppa fatica a quel baglioresopracitato, una flebile speranza di sollievo in quella notte tormentata. Apriila portafinestra e successivamente le serrande che ne occludevano il contattocon l'esterno, e quello che mi si parò d'innanzi era uno spettacolo checonoscevo fin troppo bene: un paese sepolto nella sua gioviale ignoranza, chedormiva ignaro dei problemi esistenziali che mi assillavano da più di una vita: una inconsapevolezza colpevole, perché tante volte avevo cercato di esporre aconoscenti ed amici le mie interiori difficoltà senza riceve il minimo confortonè un briciolo di comprensione. Venivo etichettato come strano, diverso, omosessuale? Come se porsi dei quesiti esistenziali fosse un privilegiodestinato ad una delle categorie più disprezzate al giorno d'oggi: per fortunanon è così, o quantomeno non lo è nella mia mia mente! Mai potrei pensare didover necessariamente affrontare ulteriori pregiudizi oltre quelli che già mivenivano ingiustamente assegnati.
Osservavo con posata tranquillità le luci della piazzasottostante. Quel bagliore proveniva da loro, erano vita nella notte ed ... [segue »]
Composto mercoledì 6 gennaio 2010
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