Io
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La luce della notte che abbaglia il mio animo intristito edun po' depresso è come una flebile fiammella di speranza per il mio cuore. Osservo il nero che domina tutto l'ambiente che mi circonda con il fascino edil timore del fanciullo stupito nel sentirsi dominato dal nulla.
Procedo con passo insicuro attraverso il corridoio che portaalla sala cercando di farmi strada col tatto, dita che sfiorano le pareti e miindicano la via da seguire; tutto intorno il silenzio di una società cheriposa, assuefatta dalle vicissitudini quotidiane, troppo impegnata anche nelsonno a perseguire i propri obbiettivi concreti ed, a mio modo di vedere, superficiali. Mi sembra quasi di sentirlo il frastuono dell'oblio cheattanaglia quelle menti ingenue e convinte del fatto loro, un'onda anomala cheinveste senza alcuna possibilità di salvezza chiunque cerchi di opporvisi sorreggendosisulla razionalità e la ragione.
Giunto in salotto cerco brancolando nel buio un appiglio chemi permetta di capire in che punto del locale mi trovavo. Sfiorari ilpoggiaschiena della poltrona, riconobbi subito la familiare ruvidezza dellastoffa che la ricopriva quasi interamente per proteggela da acari, polvereed altre amenità del genere. Mi sentivoconfuso, ansioso, insicuro: qualcosa turbava il mio animo d'uomo in crisi, chesubiva gli effetti di una incomprensione tanto ... [segue »]
Composto mercoledì 6 gennaio 2010
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