Attimi d'infinito
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...di più...".
La classica frase che lo accompagnava da anni.
I litigi, ormai prerogativa di ogni cena, erano sempre più aspri.
La fase adolescenziale la chimavano.
Ma nessuno poteva arrogarsi il diritto di sapere cosa avesse dentro.
Una lacrima toccava le labbra contorte da una smorfia.
L'ennesimo ricordo, l'ennesimo rancore.
Adesso aveva 18 anni.
La sua ragazza, le sue dolci mani. Quel seno su cui affondare la testa per sentirsi protetto. Dove trovare rifugio da ogni pensiero o paura. Da ogni turbamento che la giornata poteva offrirgli.
Poi lei decise per entrambi.
"Ascolta... io... non ti amo più...".
Il mondo crollava. La smorfia diveniva sempre più un viso indifferente.
Aveva lasciato perdere. Aveva mollato, e ne era contento.
Quel treno di ricordi aveva appena toccato i suoi 23 anni.
Il ricordo di quel disperato tentativo. La lametta che tagliava la carne. Il sangue che sgorgava copioso e quella sensazione che poteva riservargli solo l'ineluttabile fato a cui era destinato. Eppure...
Aveva adesso 24 anni.
Lontano da casa, aveva perso i rapporti con tutto e tutti.
Nuovamente solo, chiuso in sé stesso. Come a 16 anni, come quando qualcuno tentava di capire cosa avesse dentro.
Quel sottile ponte che ... [segue »]
Composto giovedì 27 maggio 2010
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