Aldilà del Male

...ne burla che non ha bisogno di sé per stare sereno.
L'uomo a cui non occorre giustificare la propria esistenza con un altare di artifici.
Qualcuno che un giorno vedrà il gorgo e dall'interno né uscirà cangiante.
In un modo o nell'altro."

Cantilenando, ballai tra sprazzi di gelida acqua alzata dal mio volteggiare, e nell'accarezzio del vento i miei occhi balenarono all'indietro in una sorta di danza orgasmica.
Così, immersi, in tutto questo, accerchiati dalla vita.
E, dalla costante, disperata, ricerca dell'umanità: la libertà dalla morte.
Libertà di continuare a morire lentamente in vita, lasciando passare le date sul calendario.
Che i giorni perdano di significato, che la roccia si faccia vetro.
In un solo istante capire la grande bugia che ci poniamo costantemente.
Battei il piede con ferocia squarciando un legno marcio sul bordo della zattera, quasi a cadere.
Imbarazzato mi sistemai, rialzandomi di scatto come non fosse successo niente.
Come se una forza invisibile ridesse alle mie spalle dei miei pensieri e azioni.
Il marinaio mi guardava, e io guardavo lui.
Fissandoci.
Ammirandoci.
Restando immobili.
Forse non è davvero un marinaio, è uno specchio allucinatorio.
Alzai il braccio abbozzando scimmiescamente un saluto.
Lui non lo fece.
È reale,... [segue »]

Davide Bidin

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