7 settembre
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...birra sfiatata in mezzo al tavolo, non mi chiama, ne ricordo il gusto, il profumo. Di mattina c'entra poco, è pure calda. La riporrò nel frigo più tardi. Anche il piatto e le posate sono lì, ancora, sul tavolo; nel bicchiere, dal bordo al fondo, schiuma secca.
Il caffè sale borbottando, una volta era un richiamo gioioso del giorno nuovo; oggi il giorno non ha niente di nuovo e quel borbottare passa come fosse un'abitudine qualsiasi, come il maledetto tac, tac dell'orologio della cucina; esso indica un tempo che scorre verso la noia, vorrei si fermasse attimi lunghi - il tempo dico – la noia ancora non è salita. Due cucchiaini di zucchero nella caffettiera, tanto lo bevo solo io. Verso la prima tazza, la porto con me fuori dalla porta verso il soggiorno. Si spegne il tac tac.
C'è puzza di passato in questa stanza, apro il finestrone; trovo dispettoso il sole che sale in cielo ed entra, si sentono già i suoi raggi, infastidiscono la mia pelle. Lo vorrei spento. Oggi è un giorno inutile. Mi siedo sorseggiando il caffè, il sole già lancia luce lungo il vecchio lungo tavolo nero della sala da pranzo. Gioca la polvere ... [segue »]
Composto lunedì 7 settembre 2015
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