Lettera alla mia amata Italia
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...tornare ad inondare presto i porti, ad assediare le narici di chi ama così tanto il sapore del mare con il vento in fronte e lo sguardo perso chissà dove. Verso l'infinito di quella distesa di cristallo limpido.
Culla le tue città con una poesia. Rassicurale. Accarezzale. Amale a più non posso. Falle sentire uniche, indispensabilmente cariche di vita. Basta lacrime, solo voglia di ricominciare.
L'attesa è la parte più bella di ogni percorso.
Bolzano. Le mele, la Val Venosta. La perfezione di un frutto che sazia cuori infranti.
Milano. Capoluogo lombardo. La Basilica del Duomo capace di rapire sorrisi con la sua atmosfera affascinante.
Firenze cullata dal profumo di Fiorentina e marmo bianco. Le campagne infinite, il terriccio marroncino e i tramonti belli da togliere il fiato.
Venezia. L'umidità delle Calle, le gondole leggere ancorate a Riva degli Schiavoni e la magnificenza di ogni suo angolino nascosto.
Verona. Ah, l'amore. I respiri sulla pelle. Le mani intrecciate ad ammirare il Ponte di Castelvecchio.
Roma. Capitale d'Italia. La dolcezza dei suoi lineamenti. Labirinto infinito di meraviglia. Una carbonara fumante. Un cuore nero.
Bari. La Puglia. Le orecchiette fatte a mano dalle donne di paese. Il mare. Le biciclette lasciate ai ... [segue »]
Composto giovedì 26 marzo 2020
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