Improvvisamente nel caos del mondo
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...un'emergenza, non una vacanza. Prendo il treno. Scappo a casa. Manca la pasta al supermercato. I supermercati, gli unici posti dove la vita sembra non essersi ancora fermata. Ma prima di entrarci bisogna fare la fila. Si entra uno per volta. Distanza di sicurezza d'obbligo. Niente caffè e niente brioche al bar. Sono chiuse le saracinesche. Spazio allo smart-working. Ed ora? Chi cura mio figlio? L'amuchina non c'è. Devo lavarmi le mani. Ok, ho trovato l'ultimo boccetto alla farmacia del paese accanto. I prezzi alle stelle. Tutto esaurito. I telegiornali parlano di numeri assurdi. Il pronto soccorso è intasato. E le mascherine? Le forze dell'ordine sbarrano le strade. Mannaggia, la zona rossa. C'è il deserto là fuori. Il panico e la paura ovunque. E ora? Mi tocca la quarantena. Mi tocca uscire soltanto per necessità. Anzi, per me nemmeno quello. Ho avuto contatti con persone risultate positive e chissà. Io vado a sciare e me ne sbatto, tanto sto bene. Il divano. Dal divano al letto. Noia. L'orologio è più lento del solito. Una boccata d'aria. La neve. Mi manca la palestra. I thegiornalisti tengono compagnia, ma mai abbastanza. Il vasetto della nutella. Due belle cucchiaiate mai viste prima. Dicono ... [segue »]
Composto venerdì 13 marzo 2020
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