CHAT E TACCO 13
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...il suo interesse nei mie confronti era prettamente finalizzato
ad una amicizia virtuale.
Il lunedì mattina, ripensai a lui mentre facevo la doccia.
E anche mentre mi vestivo per andare al lavoro. Indossai le mie solite culotte di pizzo nero, che io vestivo con
disinvoltura trovandole comode e il reggiseno abbinato, con appena un bordino di pizzo per ingentilire
l'intimo, calze autoreggenti dei pantaloni neri e una camicetta bianca, scarpa classica tacco tredici per sopperire al mio
metro e sessanta di donna perfettamente proporzionata. Vestivo quasi sempre di bianco e nero per avere una presenza
classica e allo stesso tempo un immagine austera dettata dal mio lavoro di insegnate, anche perché era più facile
scegliere cosa mettermi. Continuai a pensare a lui in auto, seduta composta alla guida della mia utilitaria.
Contai i semafori, come sempre, e sorrisi al benzinaio, come ogni mattina.
"Buona giornata, signorina Liberatore" mi salutò. "Grazie, Sandro."
La mente era ancora con lui mentre entravo in classe con aria distratta.
"Buona giornata professoressa, stranamente oggi è in ritardo" mi disse il bidello o pardon l'operatore scolastico, Daniele Solaro.
"Colpa del traffico e dei semafori" risposi sorridendo, anche se in realtà il motivo del mio ritardo era la
mia distrazione, che mi aveva rallentato ... [segue »]
Composto domenica 5 maggio 2013
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