Come vecchi amici
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...vergognandomi, come se stessi commettendo qualcosa di riprovevole, di indecente e non fossi solo una ragazza disperata. Penso alle notti insonni, ai giorni interminabili, a una giovane donna che credeva di soccombere. Una donna che per rinascere ha impiegato tanti, troppi anni. Una donna diversa, alla quale la vita ha regalato una seconda opportunità. Ora sì che lo ringrazio, quel Dio che a volte cerco invano.
Grazie, grazie, grazie.
Sono ancora qui. Respiro a fondo e guardo l'orologio, improvvisamente ho fretta. Voglio tornare a casa, cosa faccio in questo bar? Tu non sei più tu, noi non siamo più noi. Il passato non esiste. Il passato s'insinua, vigliacco, nella nostra mente e ci ruba il presente. Mi alzo, voglio andare da Matteo e da Edoardo, gli uomini della mia vita. Lo voglio con tutta me stessa questo presente, voglio l'oggi, il calore della sua concretezza. Sembri stupito e quasi dispiaciuto della fretta con cui ti sto salutando, mi dici che è stato bello incontrarmi. Sapessi quante volte ti ho pensato, mi dici. Rido. Sì, rido forte. Penso a Edoardo, a tutto quello che abbiamo costruito insieme, mattone dopo mattone, mentre tu ti limitavi a pensarmi. Vedo le sue mani che ... [segue »]
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