Come vecchi amici
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...non avevo colto, messaggi non letti. Ancora oggi rispondo di no. Viaggiavamo insieme in un'altra dimensione. Incoscienti, forse, ma felici. Tu eri la mia famiglia, il mio compagno, mio fratello, il mio migliore amico, il mio amante, la mia certezza. Mi svegliavo vispa come un grillo, affrontavo ogni giornata carica di una misteriosa energia e mi addormentavo serena, paga della tua vicinanza. Desiderare un figlio ci era parsa la cosa più naturale del mondo. Ci sono sensazioni che non afferro più. La pienezza di quei momenti, il progetto di un bimbo nostro, non riesco più a coglierle, neppure nei ricordi. Forse è questo che i medici dell'anima chiamano rimozione. Quando qualcosa ci provoca un dolore intollerabile viene strappato via, dal cuore e dalla memoria. Solo così possiamo sopravvivere. Via, tabula rasa. Non è successo niente. Invece adesso che ti guardo, in questo bar quasi in riva al mare, mentre tra un boccone di brioches e un sorso di cioccolata calda racconti di te, i ricordi tornano a galla, tutti. Fa male, tanto male. Vorrei afferrarti per il giaccone e dirti che non me ne frega niente di quello che hai fatto in questi vent'anni, che non m'interessa nulla del tuo ... [segue »]
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