Lezioni di pianoforte
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La signorina Spinazzola ritornava a casa col suo solito passo, svelto e cadenzato, senza mai allungarlo, con brevissime falcate. Le natiche, perciò, ancheggiavano con brevi e veloci scosse, come tarantolate. Adelaide Spinazzola era molto magra, anche se nei punti giusti la carne non mancava. Meglio sarebbe dire non era mancata, perché con la sfioritura si era andata avvizzendo, e la sua già esile figura si era progressivamente ed inesorabilmente trasformata in una asta pressoché priva di sporgenze, quasi una mazza da scopa.
Pur non bella, aveva avuto diversi corteggiatori rimasti però sempre a bocca asciutta. In particolare un certo Anselmo che, con la sua tenacia e abnegazione, era stato l'unico a sfiorare la meta. Adelaide aveva ricevuto una educazione strettamente e rigidamente bigotta. Aveva appreso che il sesso era immondo e che il solo indugiare in pensieri che lo riguardassero era peccato mortale, segno tangibile di voglie insane e perverse. Se avesse ceduto alle tentazioni della carne, alla concupiscenza, se avesse morbosamente coltivato idee peccaminose sarebbe stata espulsa dal regno di Dio. Per guadagnare, e per sempre, quello di Satana. Il sesso fu per lei, perciò, assillo, inquietudine e martirio. La fonte di tutti i suoi problemi.
Le prime pulsioni ... [segue »]
Composto martedì 7 settembre 2010
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