Lezioni di pianoforte
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...I genitori erano finiti da poco, a breve distanza l'uno dall'altra per malattie incurabili, lasciandola sola in quella casa gigantesca, nella quale viveva non senza preoccupazioni. Ogni sera, infatti, maniacalmente sprangava porta e finestre e si era dotata di un sofisticato sistema di allarme elettronico che attivava anche di giorno. Solo così si sentiva al sicuro. Protetta da tutti quei malintenzionati che, sapendola sola, prima o poi avrebbero tentato di irrompere e abusare di lei.
Aprì la porta dopo aver contato le solite sette mandate e, appena varcata la soglia, disattivò l'allarme e si diresse in cucina. Aveva fame e doveva far presto. A breve sarebbe arrivato Oreste, il ragazzino dei vicini, al quale impartiva lezioni di pianoforte. Pur non essendo riuscita, per pigrizia ed indolenza, a trovare un lavoro stabile, si guadagnava da vivere con quelle lezioni che, grazie alla peculiarità della metodologia didattica, negli anni erano diventate sempre più numerose. Dopo aver mangiato con avidità e in un battibaleno, si tolse soprabito e cappellino e, davanti allo specchio del bagno, si riassestò i capelli e quel filo di trucco che appena le guarniva le labbra, poco carnose ma ben delineate, e le ciglia. I capelli erano ancora neri,... [segue »]
Composto martedì 7 settembre 2010
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