Lettera di una vita
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...Un mondo in cui nulla avrebbe avuto più senso, ma nella sua pancia, un bimbo. In quella giornata autunnale, Tracy accarezzò delicatamente il suo ventre, quasi sentendo la vita che portava in grembo. Quasi sentendo ciò che davvero si sarebbe persa, ciò che per anni avrebbe rimpianto. In lei, la consapevolezza che dieci anni dopo avrebbe guardato il cielo, un cielo il cui Sole sarebbe finalmente regnato, e l'avrebbe visto, quel bimbo, mentre con le sue ali, svolazzava in un mondo che era davvero il suo. Ma, in quel tempo che non voleva parlare, scrutando nuovamente il suo orologio dorato e vedendolo scorrere come ruota, decise di aver preso la decisione migliore. E, con un pizzico di rammarico ma una voglia di sognare, uscì dalla stanza per raggiungere la sua mamma, la donna che rappresentava il suo Sole, e si recò in ospedale, un posto che, anche lei sapeva benissimo, non era il posto giusto, non in quell'istante. Lo sarebbe stato, sei mesi dopo. Ma era troppo presto, quel giorno e se ne sarebbe pentita un attimo dopo; in quell'istante non le importava. Ma nella sua pancia, un bimbo. Una tenera creatura che aspettava di essere uccisa per sempre e ... [segue »]
Composto giovedì 20 dicembre 2012
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