Scritto da: Stefania Meneghella

Lettera di una vita


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...bene" pronunciò con le sue dolci e serene parole; pose l'orecchio sul ventre della mamma e udì un battito leggero. Allora sorrise, sapendo che lì dentro una nuova vita regnava. Guardò gli occhi della mamma: brillavano. Felice, prese allora la sua mano e insieme si recarono in ospedale, un posto che, loro sapevano benissimo, era il posto giusto. Mancava poco e quella piccola creatura avrebbe scoperto la prima volta il mondo, avrebbe scoperto il bene e la felicità e la vita, quella vera. Intanto Tracy, distesa su quel letto morbido e rilassante, osservò ancora una volta suo figlio Alvin e, ricordandosi del sogno fatto tanto di quel tempo fa, si voltò verso di lui con aria tranquilla e serena e, lentamente ma molto dolcemente, lo abbracciò. "Questa è la felicità." Le sussurrò delicatamente all'orecchio. Ed era vero perché Tracy in quell'istante con una vita dentro sé e una vita al suo fianco, considerò di essere davvero felice. Suo figlio aveva ragione. La sua nascita aveva donato ai suoi occhi una brillantezza diversa e particolare, perché bastava guardarlo negli occhi per capire che i suoi sogni erano davvero realizzati. Voleva essere felice. E, mentre partoriva una nuova vita, capì che la vita non era altro che un susseguirsi di tante piccole vite che entravano nella parte più profonda del cuore. E quella, davvero, era la Felicità!
Composto giovedì 20 dicembre 2012

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    Scritto da: Stefania Meneghella
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