Prologo
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Il mare schiuma sulla spiaggetta, rabbioso per essersi imprigionato nell'insenatura del borghetto ligure. Sferzato dal libeccio, scuro e tumultuoso, si scaglia contro il piccolo molo, ultima e pervicace difesa dell'inerme e ciottoloso lido.
La diga sembra essere sopraffatta dai cavalloni che spumeggianti si succedono uno dietro l'altro e che ormai, superano l'ostacolo e colpiscono con violenza la piccola spiaggia. Ognuno di essi lo si può seguire da lontano, nella sua lenta progressione; lo si vede alzarsi a poco, a poco, quasi a voler controllare che la rotta sia quella esatta per raggiungere l'obiettivo, come quegli aviatori giapponesi che con il loro apparecchio si trasformavano in micidiali proiettili per colpire le navi nemiche.
L'onda poi, si abbassa, come per nascondersi, proseguendo spedita la sua corsa suicida.
Di tanto, in tanto, un cappuccio di schiuma bianca appare sulla sommità del flutto, come uno stendardo di guerra brandito e sventolato dagli alfieri di un esercito all'attacco.
Il mare, bruno e terribile, è punteggiato da centinaia di baffi bianchi che appaiono e scompaiono.
Quando l'onda precedente s'infrange sulla modesta difesa foranea, il cavallone che subito segue, anticipando la risacca, approfitta del ponte d'acqua istantaneo che gli offre il flutto infranto e superatolo, scavalca la ... [segue »]
Composto giovedì 18 maggio 2017
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