Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...il sopravvento su quella di approfondita ventilazione, rientrai, certo della garanzia che Isa Bella costituiva, di appagare l’unica raffinatezza di cui ero portatore, il gusto per le scelte musicali di livello. Per il resto, non ero proprio un prodigio nell’arte del sottilizzo; ma il mio, era un caso in cui andare per il sottile? Volesse il cielo, era stato meglio affrontare il Re nel suo castello, senza tatticismi, senza strategie; perlomeno ci avevo provato, a farlo cadere dal trono, a farlo capitolare. A farlo strisciare nella paura nera che, a quel giro, i braccialetti erano pronti per scattare ai suoi polsi: braccialetti che non tintinnavano di compiacimento, a tavola, non ci si liberava del loro fastidio scrollando il braccio, facendoli scivolare fino a sotto il polsino della camicia, chiuso dai “gemelli”. Lo Squalo compensava l’assenza di pinna sul dorso con tanto di quel pelo sullo stomaco da rifornire una pellicceria; aveva incassato il mio rifiuto senza battere ciglio, nessuna scenata, chiassata, minaccia, violenza. Il Pescecane era un predatore in giacca e cravatta, un professionista sia nel suo sporco genere di affari, sia nell’ambito dell’Ordine di professionisti cui era iscritto con tutti gli onori; non dimentichiamolo, ufficialmente era il titolare di ... [segue »]

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