Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...mai si decideva a presentarsi. La Signora con la Falce aveva stabilito: per me non era ancora suonata la campana; lo Squalo non estrasse dal cassetto la pistola, bensì una busta gialla -di quelle mezzo foglio-, e la gettò sul portacarte in pelle rigata ai lati, un’isola sgombra nel mare in tempesta della sua scrivania, sulla quale si ammucchiavano portacarte, portalettere, portapenne, portasigari, portacenere, portadroga; un mucchio di contenitori, nella vita priva di contenuto di un dissoluto magistrale, un lussurioso insaziabile, grazie al suo portafoglio e sulla pelle degli altri. La busta, rigonfia, non era incollata; il foglio a triangolo, che la richiudeva, benché a malapena non si sollevava, e m’impediva così di vederne il contenuto. Che potevo immaginare. In tutti i modi, il mio lavoro non era fatto di immaginazione; mi scollai dalla poltrona, allungai il braccio verso la busta, e la aprii: racchiudeva mazzette di biglietti da cento euro, uniti da strisce di plastica verdognole. Ne afferrai una, mantenendola per un capo, nel mentre sfogliavo l’altro capo con il pollice della mano destra; quella mazzetta era la collezione disegnata delle mie fantasie -non ne mancava una-, e come ogni libro nuovo, che si và ad acquistare in libreria,... [segue »]

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