Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...terrazza solitaria d’inverno, tra la Bella ed il sottoscritto. Sempre che -ben’intesofossi uscito vivo dallo scontro col pezzo da novanta incavolato a morte, scontro che era sul punto di esplodere; e che la “Tinatarner” l’avesse piantata di snobbarmi, ché era pure l’ora. La pressione aveva raggiunto il punto di scoppio, le nuvole colore del piombo cozzarono nel fragore spaventoso dei tuoni, ed il diluvio si abbattè sul palazzotto ottocentesco con la targa in ottone, dai caratteri in corsivo, attaccata sui mattoni crema -di fianco, la cancellata in bronzo intarsiato, con le punte delle sbarre aguzze-. Il nubifragio mirava ai vetri delle finestre con precisione chirurgica, scaricandoci raffiche di colpi -gocce d’acqua al posto dei proiettili-, i fulmini squarciavano l’oscurità, ed illuminavano le pareti della studio con una maligna luce azzurrina. Lo Squalo sorrise, la solida dentatura appuntita, aveva installata in bocca una seconda cancellata con le sbarre dalla punta aguzza; ancora non comprendevo se volesse sbranarmi, o se fosse intenzionato a trattare. Ma mi conveniva intuire alla svelta quali fossero le sue intenzioni, metti che avesse scelto la prima opzione, non potevo mica attendere che mi facesse a pezzi sprofondato comodamente in poltrona, che mi sorprendesse a fantasticare sulla provenienza ... [segue »]

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