Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...fatto visita. Se la passava coi fiocchi, era titolare di uno studio associato di commercialisti, e dava troppo fiato alla bocca; aveva avuto guai con la Giustizia, in passato, perché usava i segreti di cui era depositario -in qualità di professionista tenuto al segreto-, per ricattare i clienti scomodi. Di aspetto bonario, sornione, e panciuto, della circonferenza che si conviene a chi frequenti ristoranti come il sottoscritto frequentava la pizzeria d’asporto sotto casa; ed era un “big”, nella provincia, e fuori dei suoi confini. Sui mattoni crema del palazzotto ottocentesco che ospitava il suo studio era attaccata un’imponente targa in ottone, dai caratteri in corsivo, con l’elenco dei suoi titoli; girava spesso accompagnato dal tipastro prodigo di minacce di cui dicevamo prima, il panciotto rigonfio per la pinguedine, alla cui asola era agganciata la spilla ferma-cravatte. Gli occhiali, dalle lenti minute ed a mezzaluna rovesciata, tipiche di chi è impegnato a studiare bilanci e rendiconti fin nelle pieghe. Eh si, lo Squalo tirava le fila di un’artiglieria da sparatoria ad altezza d’uomo, un armamentario in grado di far tremare le ginocchia, anche a me. Non lo dava a vedere, ma era così. Mi trovavo di fronte un velenoso figlio di ... [segue »]

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