Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...sgorgava direttamente dal profondo dell’anima. Sentii un groppo che mi saliva alla gola, e che, piazzatosi sul gargarozzo, non ne voleva sapere di smammare; altresì terminato il pezzo, transitati a ritmi “dance” che attaccavano con successo i fondoschiena delle femminucce, e le fantasie dei maschietti, se ne rimaneva lì dov’era, ben comodo. Mi ci vollero parecchi minuti per riprendermi la voce, ed ordinare il primo di una lunga serie di Martini (bianco, con ghiaccio e limone) ; stillato il liquido, procedevo a gustarmi i solidi: prima, l’oliva verde infilzata nello stuzzicadenti, a seguire, la fetta di limone impregnata d’alcol. Completavo il “cocktail” con l’ingrediente di mia trovata (ne portavo una scorta sempre con me), il tocco finale sulle mie papille gustative: un paio di strisce di liquirizia, da assimilare una dopo l’altra senza masticare, in attesa che si sciogliessero da sole nella saliva. Che spettacolo per gli occhi, di per sé, era Isa Bella, in aggiunta al suo spettacolo per le orecchie, al suo concerto, alla sua voce, alle sue interpretazioni. Una Sade tutta europea, una tigre morbida e delicata, dalla voce vellutata e dalle curve mozzafiato, come la Sade anglo-nigeriana, l’artista che ha inciso “Smooth Operator”, disco rimasto nella ... [segue »]

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