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...estenuanti brancola in acqua. Appena beve, si dibatte e cerca di affiorare per mettersi in salvo. Dimentica tra gli spasmi e il continuo bere il motivo della sua azione. Cerca così di vincere la morte lottando per non ingoiare altra acqua. Se in quel tempo di grande vitalità e di lucidità ritrovata qualcuno lo soccorre, egli si lascia aiutare e reagisce alla morte.
La vita dunque prevale sull'esigenza di morte e si fa prepotente ma abbisogna di una leva che non è necessariamente un medico ma un altro individuo capace di compiere un atto solidale. Ci vuole sempre un motivo per esistere. Oppure delle certezze.
La cura per la depressione è dunque una sola. Il lancio di un salvagente e una presa stretta dell'annegato durante il momento più vitale.
Questa regola è uguale anche per gli stati patologici diversi e per altre situazioni che inducono l'individuo a lottare per vivere secondo l'istinto predominante comune a tutti.
Ritengo in casi eccezionali l'ultimo stadio, quello dei tre minuti in acqua con il peso al piede, un momento importantissimo per l'evoluzione di persone che se non vivessero questa condizione di abbraccio dell'altro, non uscirebbero mai dal tunnel dell'apatia e dell'essere inutili e perdigiorno.... [segue »]
Composto giovedì 23 novembre 2017
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