Racconti inseriti da Giuseppe Catalfamo

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Scritto da: Giuseppe Catalfamo

Il piccolo Cat

Il piccolo Cat non aveva mai sognato, un'infanzia tranquilla ma tetra e scialba, solo i sogni avrebbero potuto dar colore, ma come detto, a differenza dei suoi coetanei lui non sognava e loro per questo lo deridevano, lo ghettizzavano. Probabilmente tutto era creato dalla sua mente, ma vedeva in... [continua a leggere »]
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    Scritto da: Giuseppe Catalfamo

    Il primo attacco di panico

    È una bella giornata di primavera come tante altre,
    anzi forse più bella, ho 23 anni sono bello e forte,
    il passo fiero, l'incedere da "padrino",
    petto in fuori, occhi puntati verso l'orizzonte.
    Sono le 9 del mattino, percorro in discesa l'inizio di via Sturla,
    sinuosa strada signorile che... [continua a leggere »]
    Composto domenica 26 luglio 2009
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      Scritto da: Giuseppe Catalfamo

      L'orco e il ragazzino

      Pino, Paolo e Claudio, tre bei glabri mocciosetti 11enni,
      per loro il mondo pesa 420 grammi ed è una sfera di cuoio,
      quando va bene,
      più di frequente pesa 270 grammi e si chiama Tango.

      Il loro Maracanà si chiama piazza Barrili,
      anni dopo scopriranno che piazza Barrili non esiste, lo slargo che... [continua a leggere »]
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        Scritto da: Giuseppe Catalfamo

        La vita dura un istante

        Bizzarro, questa brezza mi fa desiderare di amare, vivere, ridere e far progetti per il futuro... futuro? La nostra vita durerà un istante. Il tempo passa e nonostante la sua relatività al cospetto dell'universo, ci calpesta inesorabilmente, fortunatamente le difese cerebrali non ci fanno render... [continua a leggere »]
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          Scritto da: Giuseppe Catalfamo

          La voglia di uccidere

          Gustarsi la morte togliendo la vita, eleggersi a Dio Giudice dispensando la falce.
          Luciano, detto "Ombra di neve", dall'adolescenza nei meandri della psiche covava il desiderio di provare cosa volesse dire uccidere.
          Forse lo shock per desiderare tale cosa lo ebbe quando il padre gli raccontò un... [continua a leggere »]
          Composto domenica 28 giugno 2009
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            Scritto da: Giuseppe Catalfamo

            Le 22 di 22 anni fa. Una sera unica.

            Svengo, la fronte perlata di sudore brucia, il sangue scorre veloce, troppo, stupido e inconsapevole il mio corpo non sa che ora è la mente che comanda. Veloce sfreccia il mezzo meccanico fra strade sconosciute "hopital, hopital, hopital" sento gridare da indistinte voci nell'altro emisfero... [continua a leggere »]
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              Scritto da: Giuseppe Catalfamo

              Lettera aperta alla redazione di Sky sport 24

              Mi sento prima di tutto di farvi i miei complimenti per il vostro servizio certamente dettagliato e competente.
              Metto le mani avanti, visto che avete il monopolio e in quanto tale dittatura di sorta, non vorrei trovarmi alla porta vostri agenti in divisa grigia e stivali neri, nel caso spero d... [continua a leggere »]
              Composto mercoledì 21 luglio 2010
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                Scritto da: Giuseppe Catalfamo

                Mamma orsa

                Questo non è un saggio, un capitolo di un romanzo, né un thriller, tantomeno una fiaba e lungi da me voler essere un narratore; questo è un mio pianto di ieri davanti ai pixel del televisore, solo la voglia di descrivere perché ho pianto, esternazione che vivo molto raramente. Stavo stancamente... [continua a leggere »]
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                  Scritto da: Giuseppe Catalfamo

                  Mutazioni

                  Frugale la cena, divorata famelicamente, da Lupo, vesto i miei jeans, la felpa, le scarpe da tennis che diventano per incanto artigli, uscendo nel mondo divento Tigre... le chiavi nel cruscotto, luci che non distinguo, persone che pascolano in giardini di plastica brucando cenere... sono nella... [continua a leggere »]
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                    Scritto da: Giuseppe Catalfamo

                    Non esistiamo, lo so.

                    Quando mi pervade quest'aurea di saggezza s'illumina la mente e ho la verità! Sono leggero e gaudente, una foglia nel vento d'autunno, un gabbiano che volteggia senza muovere la ali, una manta nelle profondità oceaniche... non esiste né aggettivi né ossimori per descrivermi o paragonarmi... [continua a leggere »]
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