Barzellette


Scritta da: Anna De Santis
in Umorismo (Barzellette)
Napoli, mercato del pesce: un povero vecchio ogni giorno andava dal pescivendolo per comperare il solito mezzo kilo di alici, il pescivendolo su carta molto doppia pesava le alici, naturalmente non era certo mezzo kilo e gliele porgeva in mano, però non protestava ed andava via. Una volta, due volte, la carta pesava sempre di più, ad un certo punto sente il bisogno di lamentarsi.
- "Uè uagliò, me si pijat pe fesso, quant pesa sta carta, chist nun è mies kilo re pesce".
- "Uè che pretienn ca lu pesce te lu mett in mano?"
- "No!" Risponde il vecchio, "ma manc n'culo".
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    Scritta da: Fausto Feltrinelli
    in Umorismo (Barzellette)
    La mamma di Pierino al fine di migliorarne le capacità intellettuali gli mette nella cartella, ogni giorno un bell'ovetto fresco da bere durante la ricreazione. Dopo qualche giorno, i compagni, avendo notato il tutto, mentre lui è interrogato alla lavagna, fanno un buchino nell'uovo e se lo bevono. Dopo una settimana Pierino, tornando a casa incavolato per le uova sempre vuote, posa la cartella, si precipita in pollaio e prendendo il gallo per il collo lo ingiuria gridandogli: La vuoi smettere di usare il preservativo quando fai sesso con le galline?!
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      Scritta da: Fausto Feltrinelli
      in Umorismo (Barzellette)
      A mezzanotte dopo il giorno di nozze, la fresca sposina Rosa salta dal letto esce di casa e corre piangente dalla mamma che abitava accanto: Mamma mamma io non posso fare l'amore con Alberto; ha un coso troppo lungo, lunghissimo ed io ho paura che mi faccia male. E la mamma: ma no cara, è perché è la prima volta ma poi vedrai che ti abitui. No no mamma impossibile, vai a vedere e poi mi darai ragione. La mamma va da Alberto per controllare, lo analizza bene quindi torna dalla figlia; Sì cara Rosa effettivamente è più grande di quello del papà però vedrai che col tempo ti abituerai; No mamma non puoi rimandarmi là, io credo che tu non l'abbia visto bene? Sì cara l'ho visto molto bene tanto è vero che ha anche un tatuaggio raffigurante una esse ed un sette; Te lo avevo detto che non l'avevi visto bene perché quando è tutto steso, si legge: San Benedetto del Tronto classe di ferro 1937.
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        Scritta da: Paolo Broni
        in Umorismo (Barzellette)
        Un uomo suona al campanello di una casa e dice alla signora che gli apre: "Buon giorno. Sono del Comune e stiamo facendo delle indagini sulla pianificazione..."
        "Ah, si, la pianificazione familiare!" lo interrompe la donna "Sono molto d'accordo! Quando ci siamo sposati mio marito ed io abbiamo deciso che avremmo avuto solo due figli, un maschio e una femmina!"
        "No, guardi, non stiamo parlando di pianificazione familiare ma di pianificazione edilizia. Comunque una delle domande che le volevo fare è appunto quanti figli ha. Allora, scrivo due?"
        "No, scriva sei... stiamo ancora aspettando la femmina."
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          Scritta da: Luca
          in Umorismo (Barzellette)
          Annì 40, tempo di guerra: italiani contro tedeschi. Una colonia di soldati italiani si inventa una bella trovata per sconfiggere il grande nemico nazista: "allora soldati - dice il generale - facciamo così: ognuno di noi pensi ad un comune nome tedesco e lo pronunci urlando fortissimo; uno di loro avrà sicuramente quel nome e sarà così stupido, sapete, sono tedeschi, che si alzerà dalla trincea all'istante e chiederà chi è che lo chiama. A quel punto dito sul grilletto ed è fatta"!
          I soldati, incantati e felicissimi per la geniale trovata del loro capo, cominciano a pensare diversi nomi. Una volta finito si presenta un soldato al limite della sua trincea e urla: "Fraaanz!", al di là della trincea si vede un soldato tedesco alzarsi di colpo: "Jawohl!", bang!, morto, fuori uno. Arriva un altro: "Friedrich!", e più in la, "Jawohl!", bang!, a terra, e meno due. Vanno avanti così per un bel pezzo e intanto l'esercito nemico si dimezza, quando ad un certo punto i tedeschi cominciano a fare la stessa cosa degli italiani. Si fa avanti un soldato: "Antoniooo!", "Chi è che mi chiama? Karl?", "Jawohl!". Bang!
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            Scritta da: Edoardo Grimoldi
            in Umorismo (Barzellette)
            In classe la maestra si rivolge a Gianni e gli chiede: "Ci sono cinque uccelli appollaiati su un ramo. Se spari a uno degli uccelli, quanti ne rimangono?" Gianni risponde: "Nessuno, perché con il rumore dello sparo voleranno via tutti". La maestra: "Beh, la risposta giusta era quattro, ma mi piace come ragioni". Allora Gianni dice "Posso farle io una domanda adesso?"
            La maestra: "Va bene".
            "Ci sono tre donne sedute su una panchina che mangiano il gelato. Una lo lecca delicatamente ai lati, la seconda lo ingoia tutto fino al cono, mentre la terza dà piccoli morsi in cima al gelato. Quale delle tre è sposata?"
            L'insegnante arrossisce e risponde: "Suppongo la seconda, quella che ingoia il gelato fino al cono"
            Gianni: "Beh, la risposta corretta era quella che porta la fede, ma mi piace come ragiona".
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              Scritta da: Paolo Broni
              in Umorismo (Barzellette)
              Mentre passa per una paese, un uomo si ferma e attacca discorso con uno seduto al bar:
              -Com'è la gente in questo posto?
              -Fantastica! Pensa, quando sono arrivato ero nudo, senza un soldo e senza un lavoro, non riuscivo a camminare né a parlare, non riuscivo a dire neanche una parola. Ebbene, mi hanno dato un letto, mi hanno curato, lavato e dato da mangiare, e adesso eccomi qua: forte, in salute, con un bel lavoro, una bella casa e una bella moglie.
              -Meraviglioso! E a che età sei venuto qui?
              -Io? Ci sono nato, qui.
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                Scritta da: Anna De Santis
                in Umorismo (Barzellette)
                Una coppia decide di passare le ferie ai Caraibi, dove già erano stati tempo fa. Il marito parte, la moglie per problemi di lavoro è costretta a rimandare di qualche giorno. L'uomo arriva nella sua camera d'albergo e trova un computer, immediatamente, trova il modo di mandare un'e-mail a sua moglie. Sbaglia indirizzo e l'e-mail viene ricevuta da una vedova che aveva appena tumulato suo marito. Il figlio della vedova rientrando a casa, trova la mamma svenuta dinanzi al computer, legge la posta: Cara sposa, sono arrivato, tutto bene. Ti sorprenderai di ricevere mie notizie, tramite e-mail, ma qui hanno il computer e si possono inviare messaggi alle persone care. Appena sono arrivato ho controllato che anche per te fosse tutto a posto per quando venerdì arriverai, ho molto desiderio di rivederti e spero che il tuo viaggio sia tranquillo come il mio.
                N. b.: Non portare troppi vestiti, qui fa un caldo infernale!
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