Gli alunni Francesco T., Francesco T. e Cosimo F. applaudono alla frase dell'alunno Giovanni F. rivolto alla sottoscritta "Prof, lei è nervosa e mette le note!" e precisa "perché è bugia?"
L'alunno Marco A. solleva dei cartelli rivolti alla classe su cui vi è scritto "applausi", "contestare", "danzare" e la classe intera esegue i comandi compromettendo il regolare svolgimento della lezione.
Gli alunni T., R., D., A., C., O. e B. escono dalla classe senza il mio permesso. Essendomi io sottoscritta M. T. P. rifiutatami di leggere la nota alle ragazze rimaste in classe, le alunne escono dalla classe ad eccezione di B. e P. Alle ore 09.20 gli alunni T. e B. entrano in classe senza il mio permesso per prendere da mangiare.
Luca D. entra in classe con la sua bici perché dice di aver dimenticato a casa il lucchetto. Alla mia richiesta di portare fuori il mezzo mi son sentito rispondere: "se vuole va fuori lei". Chiedo provvedimenti.
Molti elementi sono carenti delle più elementari regole della convivenza civile ed educata: si sentono rutti, bestemmie e vaneggiamenti vari ad ogni cambio dell'ora.
L'alunno è entrato in aula, dopo essere stato per 20 minuti al bagno, aprendo la porta con un calcio; ha fatto una capriola e ha puntato un'immaginaria pistola verso l'insegnate dicendo "ti dichiaro in arresto nonnina!"
Gli alunni M. P. e D. A. dopo aver rubato diversi gessetti dalla lavagna di classe, simulano durante la lezione l'uso di sostanze stupefacenti tramite carte di credito e banconote arrotolate, tentando inoltre di vendere le sopracitate finte sostanze ai propri compagni. A mia insistente richiesta di smetterla vengo incitato a provare pure io per non avere così tanti pregiudizi.