Le migliori frasi umoristiche inserite da Paolo Broni

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Scritta da: Paolo Broni
Alle 3 del mattino il generale chiama il posto di guardia. Risponde un soldato.
"Sì? Che c'è?"
"Voglio parlare con il sergente."
"Il sergente dorme e non vuole essere disturbato. Richiami domani mattina."
"Incompetente! Mi passi subito il sergente!"
"Ma sei scemo? Ti ho detto che il sergente dorme! Richiama domani."
"Lo sai chi sono io?"
"No. E non me ne frega niente."
"Sono il generale!"
"Oh! E tu lo sai chi sono io?"
"Ovviamente, no."
"Meno male." E riappende.
Composta sabato 9 maggio 2015
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    Scritta da: Paolo Broni
    Ci sono due conventi, uno di frati domenicani, noti per la loro erudizione e conoscenza della teologia, e uno di frati francescani, che invece sono abituati a frequentare il popolo e a parlare la lingua della povera gente.
    Un giorno sorge una questione tra i due conventi e per dirimerla viene deciso di fare una sfida teologica e per evitare che fosse avvantaggiato chi aveva maggiore abilità nella discussione, la sfida sarebbe stata muta, a gesti.
    I domenicani scelsero come campione il frate più erudito e profondo conoscitore della dottrina. Quando i francescani seppero con chi avrebbero dovuto confrontarsi rimasero sgomenti perché nessuno di loro avrebbe avuto la minima possibilità di vincere, e allora scelsero come loro campione il fratello più terra terra, tanto perso per perso.
    Il giorno stabilito nella sala capitolare del convento dei domenicani si presentarono i due campioni, attorno a loro c'erano tutti i loro confratelli.
    Iniziò il domenicano, che aprì la mano, si toccò le labbra e poi la stese davanti a sé. Anche il francescano aprì la mano, ma poi la chiuse a pugno. Il domenicano alzò il dito indice, e il francescano l'indice e il medio. Allora il domenicano alzò il pollice, l'indice e il medio e il francescano rispose aprendo le dita, stringendole assieme e muovendole davanti a sé.
    A questo punto il domenicano si arrese.
    Quando fu tra i suoi disse "Avete visto tutti, non l'avrei mai creduto di venire sconfitto, ma questi francescani sono dei teologi veramente bravi."
    "Ma cos'è successo?" Chiese un novizio.
    Il priore rispose "è tutto molto chiaro. Con la mano aperta, il Libro, si è toccato le labbra, cioè nella Bibbia si trova la parola di Dio. Quell'altro ha mostrato il Libro e poi un pugno, il Mondo, cioè nel Libro viene spiegato tutto l'Universo. Abbiamo presentato un dito, Dio è uno solo. Il francescano ne ha mostrate due, Cristo ha sia la natura umana che quella divina. Allora abbiamo cercato di rispondere con tre dita, la Trinità è fatta dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo, ma lui ha unito le dita assieme, cioè queste tre persone in realtà sono una sola, il mistero più grande della nostra religione, e non abbiamo potuto rispondere in nessun modo."
    I francescani nel frattempo stavano festeggiando la vittoria con canti, grida e grandi pacche sulle spalle del loro rappresentante e alla fine il priore gli chiede. "Ma che cavolo è successo? Come hai fatto a vincere? Io non ci ho capito niente."
    "Oh, beh," risponde l'altro "Non è poi così difficile. Quello mi fa vedere la mano, ti do uno schiaffo. Allora gli ho fatto il pugno, provaci e ti do un cazzotto. Mi ha fatto vedere un dito, ti cavo un occhio, io gliene ho fatte vedere due, io te li cavo tutti e due. E lui mi ha fatto vedere tre dita, io te ne cavo tre. E io, me ne cavi tre? Ma che ca**o stai a dire? E quello ha capito di avere detto una cavolata e se ne è andato."
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