Frasi umoristiche inserite da Paolo Broni

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Scritta da: Paolo Broni
Ecco perché ai giornalisti maschi non viene permesso di rispondere nelle rubriche di affari del cuore, sulle riviste.
Anita:
"Salve. Ho 26 anni, sposata con un figlio piccolo. La settimana scorsa mio marito era a casa e io sono andata a lavoro in macchina da sola, lasciandolo con la cameriera e il bambino.
Dopo un paio di chilometri il motore ha cominciato a surriscaldarsi e io sono tornata a casa per prendere l'altra macchina. Quando sono entrata in casa per prendere le chiavi ho trovato mio marito a letto con la cameriera. Non so cosa fare! Aiuto!"
Risposta del giornalista maschio:
"Il surriscaldamento del motore dopo una distanza così breve può essere dovuto a problemi con il carburatore. Dovresti controllare i livelli dell'olio e del liquido di raffreddamento prima iniziare un viaggio. Assicurati anche che l'auto venga controllata regolarmente per evitare simili problemi in futuro. Spero di esserti stato d'aiuto."
Composta mercoledì 10 giugno 2015
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    Scritta da: Paolo Broni
    Un gruppo di donne stava seguendo un seminario su come vivere una relazione d'amore con il loro marito. Il docente domandò: "Quante di voi amano il proprio marito?"
    Tutte alzarono la mano. Allora fece un'altra domanda: "Da quanto tempo non gli dite che lo amate?" Alcune risposero oggi, altre ieri, altre non ricordavano. Allora il docente disse di prendere il cellulare, di mandare al proprio marito questo sms: "Ti amo tantissimo, cuore mio." E di leggere la risposta. Eccone alcune:
    - Ehi, madre dei miei figli, stai male?
    - Che succede, hai di nuovo rotto la macchina?
    - Non capisco, cosa vorresti dire?
    - Cosa hai fatto? Questa volta non ti perdono!
    -!?
    - Non farla tanto lunga, quanto ti serve?
    - Sogno o son desto?
    - Se non mi dici a chi volevi veramente mandare questo messaggio, ti ammazzo.
    - Ti ho detto cento volte di andarci piano con l'alcol!
    E la migliore
    - Scusa, tu chi sei?
    Composta mercoledì 10 giugno 2015
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      Scritta da: Paolo Broni
      Una impresa di costruzioni fa un annuncio perché cerca un ingegnere. Al cantiere si presentano in tre. Il direttore dei lavori dice: "Io ho bisogno di una persona che sappia affrontare qualunque problema si presenti, per cui darò il posto a chi mi saprà dare la migliore stima di quanto è alto questo palazzo che stiamo costruendo, ovviamente senza usare un metro."
      Il primo ingegnere dice "Mi serve un cronometro, un mattone e dello spago." Poi entra nel palazzo e dopo qualche minuto torna e dice: "Questo palazzo è alto 25 metri, più o meno 2."
      "Bene, " dice il direttore "Come hai fatto a misurarlo?"
      "Sono salito sul tetto, ho attaccato il mattone allo spago e l'ho fatto arrivare fino a terra, poi l'ho fatto oscillare, ho cronometrato il periodo di oscillazione e quindi ho calcolato la lunghezza dello spago."
      Il secondo ingegnere dice: "A me lo spago non serve,  Mi basta il cronometro e il mattone." Entra nel palazzo e qualche minuto dopo esce e dice: "Il palazzo è alto 24 metri, più o meno 1."
      "Ottimo. Come hai fatto?"
      "Ho fatto cadere il mattone dal tetto e ho cronometrato il tempo di caduta. Poi è stato semplice calcolare l'altezza."
      Il terzo dice: "A me non serve neppure il mattone, basta il cronometro." Entra nel palazzo e quando esce dice "Il palazzo è alto 24 metri e 50 centimetri esatti"
      "Eccellente, è esattamente così! Il posto è tuo, ma come hai fatto ad essere così preciso?"
      "Sono andato dal capomastro e gli ho detto che se mi avesse detto quanto era alto il palazzo gli avrei regalato un cronometro."
      Composta venerdì 29 maggio 2015
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        Scritta da: Paolo Broni
        Un giorno ero a casa dai miei nonni. La nonna era uscita e a guardarmi era rimasto il nonno. Avrò avuto 2 anni e mezzo. Qualcuno mi aveva regalato un piccolo servizio da thè ed era uno dei miei giocattoli preferiti. Il nonno era seduto in poltrona, leggendo il giornale, quando arrivai io a portargli una piccola "tazza di thè" che era solamente acqua. Dopo parecchie tazze di acqua e lodi per il buonissimo thè, tornò a casa la nonna. Il nonno le disse di aspettare perché io facevo una cosa "carinissima". La nonna restò a guardare e dopo un poco arrivai con un'altra tazzina di acqua, e vide il nonno che la beveva. Poi disse (come solo una nonna potrebbe dire) "Ti rendi conto, vero, che l'unico posto in cui può arrivare per prendere l'acqua è la tazza del gabinetto?"
        Composta mercoledì 20 maggio 2015
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