Cara Sabrina,
visto che sei anche su fb, perché non urlare lì
lo scandalo nestlè???
Se non lo fai tu, ci penso io,
ma a modo mio!
Come avrai certamente notato,
non ho scritto il nome con la lettera maiuscola...
Ciao
12 anni e 5 mesi fa
Risposte successive (al momento 1) di altri utenti.
Cara Flavia,
eccomi a te, citando non Lutero, ma Einstein.
Come tutti sappiamo,
Einstein non si sentiva legato a luoghi o Nazioni,
la sua Nazione era il Mondo.
Einstein scriveva:
“I grandi avvenimenti politici del nostro tempo
sono così scoraggianti che nella nostra generazione,
ci si sente davvero soli.
È come se la gente avesse perduto la passione per la giustizia
e la dignità, come se non apprezzasse più quello che generazioni migliori della nostra, hanno conquistato a prezzo di sacrifici straordinari.
Dopo tutto, il fondamento di tutti i valori umani è la moralità.”
E poi ancora:
“Credo che dobbiamo difenderci dalla gente che costituisce un pericolo per gli altri senza badare alle motivazioni dei loro gesti. Credo che il terri~ficante deterioramento nel comportamento etico della gente oggi derivi fondamentalmente dalla meccanizzazione e dalla disumanizzazione della nostra esistenza, un disastroso sviluppo della mentalita’ scientifica e tecnica…L'uomo si raffredda più rapidamente del pianeta su cui vive.”
“Com'è possibile che la nostra epoca così amante della cultura sia mo~struosamente amorale? Apprezzo sempre di più la carità e l'amore per il prossimo al di sopra di ogni altra cosa. Tutto il nostro decantato progresso tecnologico – la nostra stessa civiltà - sono come l'accetta nelle mani di un ma~niaco cri~minale.”
“…Per secoli il popolo tedesco è stato soggetto all'indottrinamento da parte di una successione infinita di maestri di scuola e di istruttori militari. I Tedeschi sono stati non solo addestrati a lavorare duramente e a imparare molte cose, ma anche abituati alla sottomissione servile, alla disciplina militare e alla bru~talità... Poi comparve Hitler, un uomo di limitate capacità intellettuali, inadatto a qualsiasi lavoro utile, pieno di invidia e di amarezza contro tutti quelli che erano stati favoriti più di lui dalla natura e dal destino. Appartenente alla piccola borghesia. Era abbastanza presuntuoso per odiare perfino la classe operaia, che all'epoca si ba~tteva per una maggiore eguaglianza… Ma odi~ava più di qualsiasi altra cosa proprio quella cultura e quella educazione che gli erano state negate per sempre. Nella sua dispe~rata ambizione di potere scoprì che i suoi discorsi sconnessi e pervasi dall'o~dio suscitavano gli applausi frenetici di quanti condividevano le sue opinioni. Raccattava questi reli~tti della società per strada, nelle osterie, organizzandoli attorno a sè… ma ciò che lo portò a diventare un Führer era il suo o~dio acerrimo contro ogni cosa di origine straniera e specialmente contro una minoranza inerme, gli ebrei tedeschi….Sfruttò abilmente per i propri scopi il gusto secolare dei Tedeschi per la disciplina, il comando, la cieca ubbidienza e la cru~deltà… Inga~nnò il popolo con quella fa~lsa retorica pseudopatriottica e romantica cui si era abituato prima della gue~rra… Gli uomini che si schierarono attorno a lui.. erano per la maggior parte dei cin~ici incalliti, perfettamente consapevoli della fa~lsità dei loro metodi privi di scrupoli.” -- Albert Einstein
Di fronte alla mi~naccia rappresentata dal regime nazista, Einstein si convinse che non si poteva più contrastarlo pacificamente, tanto più che Hitler stava per impossessarsi della bom~ba ato~mica, così insieme ad altri fisici scrisse la famosa lettera a Roosevelt in cui gli dice che si può costruire una bom~ba atomica, con la fissione nucleare, per porre fine alla gue~rra.
La lettera fu portata al presidente americano da Szilard e Wigner, due fisici ungheresi scampati ai naz~isti e dette il via al programma di ricerche che, sotto Fermi, studiò le reazioni a catena della fissione nucleare e realizzò il primo reattore nucleare (progetto Manhattan), anche se Einstein rifiutò di partecipare in qualsiasi modo alle ricerche.
E chiudo con un messaggio curioso che in qualche modo
Einstein scrisse a noi.
Un prestigioso editore voleva sotterrare in una scatola
a tenuta d'aria degli oggetti importanti per i posteri
e gli chiese un messaggio.
Albert Einstein rispose:
“Cari posteri,
se non siete diventati più giusti,
più pacifici e in genere
più razionali di quanto eravamo noi,
allora andate all'in~ferno.
Con questo mio pio augurio,
vostro Albert Einstein”
Ciao Flavia
12 anni e 5 mesi fa
Risposte successive (al momento 5) di altri utenti.
Pino, lasciami la libertà di occupare questo tuo spazio
con questo, per me, bellissimo scritto di: (vedi sotto)
La vita non è guidata dalla volontà o dalle intenzioni:
la vita è un fatto di nervi, di fibre,
di cellule lentamente cresciute
dove il pensiero si nasconde e fantastica la passione.
Puoi immaginarti salvo e crederti forte,
ma una casuale nota di colore in una stanza
o in un cielo mattinale,
un particolare profumo che hai amato un tempo,
che ti porta sottili ricordi,
il verso di una lirica dimenticata
che ti ritorna dinanzi, il motivo di una musica
che non suoni più da tempo...credi,
da cose come queste dipende la nostra vita.
-- Oscar Wilde
12 anni e 7 mesi fa
Risposte successive (al momento 17) di altri utenti.
...E sei venuta qui a dire la tua e la dirai ora.
Ma se l'amara sorte te lo impedirà
sarà detta dal domani,
giacchè il domani non lascia mai un segreto
nel libro dell'Eternità.
Sei qui vivente e non potrai essere esiliata
dal dominio della vita,
giacchè attraverso la tua vivente parola,
tu vivrai anche in m0rte.
Sei ventua qui per stare con tutti e per tutti
e ciò che fai oggi nella tua solitudine
sarà rieccheggiato domani dalle moltitudini.
Ciò che scrivi ora con un Cuore solo,
sarà letto domani da migliaia di Cuori.
12 anni e 7 mesi fa
Risposte successive (al momento 15) di altri utenti.
visto che sei anche su fb, perché non urlare lì
lo scandalo nestlè???
Se non lo fai tu, ci penso io,
ma a modo mio!
Come avrai certamente notato,
non ho scritto il nome con la lettera maiuscola...
Ciao
eccomi a te, citando non Lutero, ma Einstein.
Come tutti sappiamo,
Einstein non si sentiva legato a luoghi o Nazioni,
la sua Nazione era il Mondo.
Einstein scriveva:
“I grandi avvenimenti politici del nostro tempo
sono così scoraggianti che nella nostra generazione,
ci si sente davvero soli.
È come se la gente avesse perduto la passione per la giustizia
e la dignità, come se non apprezzasse più quello che generazioni migliori della nostra, hanno conquistato a prezzo di sacrifici straordinari.
Dopo tutto, il fondamento di tutti i valori umani è la moralità.”
E poi ancora:
“Credo che dobbiamo difenderci dalla gente che costituisce un pericolo per gli altri senza badare alle motivazioni dei loro gesti. Credo che il terri~ficante deterioramento nel comportamento etico della gente oggi derivi fondamentalmente dalla meccanizzazione e dalla disumanizzazione della nostra esistenza, un disastroso sviluppo della mentalita’ scientifica e tecnica…L'uomo si raffredda più rapidamente del pianeta su cui vive.”
“Com'è possibile che la nostra epoca così amante della cultura sia mo~struosamente amorale? Apprezzo sempre di più la carità e l'amore per il prossimo al di sopra di ogni altra cosa. Tutto il nostro decantato progresso tecnologico – la nostra stessa civiltà - sono come l'accetta nelle mani di un ma~niaco cri~minale.”
“…Per secoli il popolo tedesco è stato soggetto all'indottrinamento da parte di una successione infinita di maestri di scuola e di istruttori militari. I Tedeschi sono stati non solo addestrati a lavorare duramente e a imparare molte cose, ma anche abituati alla sottomissione servile, alla disciplina militare e alla bru~talità... Poi comparve Hitler, un uomo di limitate capacità intellettuali, inadatto a qualsiasi lavoro utile, pieno di invidia e di amarezza contro tutti quelli che erano stati favoriti più di lui dalla natura e dal destino. Appartenente alla piccola borghesia. Era abbastanza presuntuoso per odiare perfino la classe operaia, che all'epoca si ba~tteva per una maggiore eguaglianza… Ma odi~ava più di qualsiasi altra cosa proprio quella cultura e quella educazione che gli erano state negate per sempre. Nella sua dispe~rata ambizione di potere scoprì che i suoi discorsi sconnessi e pervasi dall'o~dio suscitavano gli applausi frenetici di quanti condividevano le sue opinioni. Raccattava questi reli~tti della società per strada, nelle osterie, organizzandoli attorno a sè… ma ciò che lo portò a diventare un Führer era il suo o~dio acerrimo contro ogni cosa di origine straniera e specialmente contro una minoranza inerme, gli ebrei tedeschi….Sfruttò abilmente per i propri scopi il gusto secolare dei Tedeschi per la disciplina, il comando, la cieca ubbidienza e la cru~deltà… Inga~nnò il popolo con quella fa~lsa retorica pseudopatriottica e romantica cui si era abituato prima della gue~rra… Gli uomini che si schierarono attorno a lui.. erano per la maggior parte dei cin~ici incalliti, perfettamente consapevoli della fa~lsità dei loro metodi privi di scrupoli.”
-- Albert Einstein
Di fronte alla mi~naccia rappresentata dal regime nazista, Einstein si convinse che non si poteva più contrastarlo pacificamente, tanto più che Hitler stava per impossessarsi della bom~ba ato~mica, così insieme ad altri fisici scrisse la famosa lettera a Roosevelt in cui gli dice che si può costruire una bom~ba atomica, con la fissione nucleare, per porre fine alla gue~rra.
La lettera fu portata al presidente americano da Szilard e Wigner, due fisici ungheresi scampati ai naz~isti e dette il via al programma di ricerche che, sotto Fermi, studiò le reazioni a catena della fissione nucleare e realizzò il primo reattore nucleare (progetto Manhattan), anche se Einstein rifiutò di partecipare in qualsiasi modo alle ricerche.
E chiudo con un messaggio curioso che in qualche modo
Einstein scrisse a noi.
Un prestigioso editore voleva sotterrare in una scatola
a tenuta d'aria degli oggetti importanti per i posteri
e gli chiese un messaggio.
Albert Einstein rispose:
“Cari posteri,
se non siete diventati più giusti,
più pacifici e in genere
più razionali di quanto eravamo noi,
allora andate all'in~ferno.
Con questo mio pio augurio,
vostro Albert Einstein”
Ciao Flavia
Troppo!
con questo, per me, bellissimo scritto di: (vedi sotto)
La vita non è guidata dalla volontà o dalle intenzioni:
la vita è un fatto di nervi, di fibre,
di cellule lentamente cresciute
dove il pensiero si nasconde e fantastica la passione.
Puoi immaginarti salvo e crederti forte,
ma una casuale nota di colore in una stanza
o in un cielo mattinale,
un particolare profumo che hai amato un tempo,
che ti porta sottili ricordi,
il verso di una lirica dimenticata
che ti ritorna dinanzi, il motivo di una musica
che non suoni più da tempo...credi,
da cose come queste dipende la nostra vita.
-- Oscar Wilde
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Ma se l'amara sorte te lo impedirà
sarà detta dal domani,
giacchè il domani non lascia mai un segreto
nel libro dell'Eternità.
Sei qui vivente e non potrai essere esiliata
dal dominio della vita,
giacchè attraverso la tua vivente parola,
tu vivrai anche in m0rte.
Sei ventua qui per stare con tutti e per tutti
e ciò che fai oggi nella tua solitudine
sarà rieccheggiato domani dalle moltitudini.
Ciò che scrivi ora con un Cuore solo,
sarà letto domani da migliaia di Cuori.
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Cercavi la stellina???
Eccola!!!
Si era persa...