I genitori purtroppo non si rendono conto, ma lo fanno senza malizia, che appartengono a un paio di generazioni precedenti quella dei figli e quindi anche se certe problematiche le anno già vissute, devono relazionarle ai tempi in cui vivono i figli. Spesso la loro esperienza è inappropriata ai problemi dei loro figli.
13 anni e 11 mesi fa
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Elisabeth ha solo modificato parzialmente l'opera per adattare il pensiero del fratello all'ideologia nazionalista tedesca. Ma da quel che so è stato anche eseguito un lavoro di "restauro" di questa opera dagli strorici della filosofia nietzscana
13 anni e 11 mesi fa
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Non ti ritieni una pecora e hai facebook? Un po' incoerente per uno che non si ritiene una pecora. Proprio perchè non seguo il gregge non mi iscrivo a facebook e non chiedo amicizia a nessuno perchè lo trovo veramente patetico. Ho giusto accettato la tua ma senza troppo interesse. Concordo con Eraclito, anche se ai giorni nostri credo sia veramente difficile trovare uno che valga diecimila e questa conversazione mi dimostra che si tratta di una ricerca vana
E' vero ed è una cosa inevitabile; senza tralasciare che può essere anche fortemente devastante. Bisogna comunque, a mio parere, mantenere la propria individualità anche in amore e non vivere in simbiosi. Quando tutto finisce è già abbastanza doloroso doverlo ricordare. Lo sarebbe ancora di più dovendo anche superare la dipenza verso l'altro/a. Per tantissime persone è un "trauma"iniziare la giornata senza vedere il/la compagno/a che dorme a fianco.
Penso che l'amore sia peggio della migliore eroina; come tutte le droghe ti piace e ne vuoi sempre di più, ma poi arriva il punto di rottura in cui ti devi (e ne sei costretto) "disintossicare" e lì inzia il vero tormento. Questo è solo il mio pensiero e sinceramente invidio anche un po' chi ha l'ingenuità di vedere solo l'aspetto positivo di tale sentimento.
Si certo per me la felicità è solo un illusione. Ho fatto un'ulteriore precisazione perchè solitamente una visione così pessimista come la mia ( che io ritengo essere realista) è spesso associata all'apatia e a una tendenza rinunciataria nei confronti della vita. Infatti secondo alcune correnti filosofiche l'unico modo per ottenere la felicità è l'atarassia, ovvero annullamento della volontà e di conseguenza del vivere. Spiegarlo in forma scritta è un po' difficile ma il succo di quello che ho scritto è che si può essere sorridenti anche essendo pessimisti. So che è un concetto un po' contradditorio. Ho la consapevolezza che la vita è dominata da dolore, ma l'affronto vivendo e non fuggo nell'apatia. Spero di essere stato più esauriente nella spiegazione anche se è difficoltoso in forma scritta :)
13 anni e 11 mesi fa
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La più grande condanna dell'uomo è la capacità di ricordare; proprio per questo si vive continuamente nel rimpianto. Ma io dico: basta vivere come gamberi guardando indietro a quello che è stato e che non sarà più! Affrontare il presente con la consapevolezza che tutto è determinato dal caso ( o fato, come lo si vuol chiamare a seconda delle preferenze), senza programmarsi il futuro, ma solo pensarlo occasionalmente. Lanciati come un dato tra l'oggi e il domani e fai ciò ch ritieni necessario e "giusto" snobbando quello che a priori e per maggioranza è ritenuto etico come un nomos. Spiega le ali e lasciati portare dal vento! Non temere in ogni circostanza non ti lascerà precipitare. é questo, a parer mio, il modo per soffrire il meno possibile.
Penso che l'amore sia peggio della migliore eroina; come tutte le droghe ti piace e ne vuoi sempre di più, ma poi arriva il punto di rottura in cui ti devi (e ne sei costretto) "disintossicare" e lì inzia il vero tormento. Questo è solo il mio pensiero e sinceramente invidio anche un po' chi ha l'ingenuità di vedere solo l'aspetto positivo di tale sentimento.