Barbara Brussa

Mai avrei pensato di arrivare al punto di chiamarti "vecchio saggio" :-))
Molto, molto bello (e vero) ciò che hai scritto! *****
Ciao, Giuseppe!

Concordo pienamente con Paul! Non era vera amicizia, solo una mera condivisione di momenti lieti che si è conclusa alla prima incomprensione...

Prima di gridare, impariamo ad ascoltare; sarebbe forse il primo passo per rendere più melodiosa la voce di tutti, evitando che diventi un "fastidioso rumore"...
Complimenti, Marco, un saluto.

Io trovo che, questa poesia, dipinga -di nero, purtroppo- il tuo vero sentire (per quel poco che posso conoscerti, credo tu non sappia fare diversamente). Vedo il lutto, nel cuore di chi scrive. Ma si sa, la poesia cambia continuamente forma, a seconda degli occhi che sopra vi si posano. Ad ognuno di noi, arriva in un modo diverso, e probabilmente questa è la sua peculiarità.
5 stelle, da accendere in quel cielo scuro.

Il "libero arbitrio", penso sia il tentativo di dare una giustificazione a ciò che è, o sembra, assurdo. Appunto.

Io direi che è "Bonissima" :-))
Brava, Dana! 5*****

E' vero ciò che dici, a volte capita anche di non sapere come affrontarla, e si chiudono gli occhi con la speranza che possa scomparire, come per magia... Ma sappiamo tutti che non è così che funziona.
Un abbraccio

Il finale purtroppo era inevitabile, "Lei" non dimentica mai gli appuntamenti presi col destino (è un fatto curioso, ho una frase in attesa di valutazione, che ripropone il medesimo tema!)...
Sai che ti dico? Hai catturato la mia attenzione dalla prima all'ultima riga. Davvero bravo! Una volta ti dissi che non amo il genere, ora ti dico che potrei ricredermi :-))

Il tempo non può cancellare il ricordo di momenti profondamente tristi, ma ci aiuta a mitigare l'intensità del dolore. E' comunque un amico, no? :-)
Un abbraccio, Sabina.