Penso che ognuno di noi abbia la propria valigia , dentro c'è la nostra vita, ogni sorta di cose, ricordi, gioie , pianti, insomma
un pò di tutto, ovunque andiamo non possiamo abbandonarla, dobbiamo portarla con noi perchè farà il nostro percorso
e ogni volta che l'apriremo troveremo cose dei tempi passati, alcune ci faranno sorridere, altre piangere di malinconia,
ma fanno parte di noi , di quello che siamo e che saremo. Un bacione tesoro....... hei ! se dovessimo incontrarci lungo il
viale fammi un fischio, magari facciamo due passi insieme !
12 anni e 6 mesi fa
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Penso che la frase postata non sia così epidermica come sembra. La si potrebbe analizzare e sviscerare in varie forme,
ma resta la costante dell'asserzione. In paradiso non si prega. Nessuno di noi ha una risposta , se questa fosse una domanda,
poco conta dal punto di vista filosofico cosa si intenda per 'Paradiso', credo che nella via terrena ognuno scelga il posto o la cosa
più adatta a sè per trovarlo. Se ci inoltriamo nella teologia o nella religione non ne verremmo più a capo. Come pare ognuno
ha il suo Dio, così ognuno ha il suo credo. Non necessariamente questo credo debba chiamarsi Dio o altro nome, nè possono
essere imposte condizioni affinchè si eserciti il 'credo'. Vivere con la pace interiore non necessariamente debba essere intesa
come fede bensì come valore aggiunto della capacità umana.
12 anni e 6 mesi fa
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Caro Michele, potrei scrivere paginate intere su cosa si prova ma sarebbe inutile credo tu lo sappia già.
Ma io non vedo il 'vuoto' il vuoto è nulla mentre l'assenza di una madre è solo una parte mancante
da reinventare. Il giorno di natale per esempio, deve essere una grande festa, come lei faceva , come lei
vorrebbe. Non dimentico mai di posare accanto al mio piatto un rametto rubato all'albero di Natale.
Segno della sua presenza costante accanto a me. Non ho bisogno di ricordarle che non l'ho dimenticata, lei
lo sa, ma alle mamme fa sempre piacere ricevere un pensierino!!
12 anni e 6 mesi fa
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Jo bella , stringata e ....brrrr fredda !! Come al solito hai il dono di farmi vedere paesaggi e qui mi prudono le dita,
mi viene di descrivere ciò che vedo e sento, ma vabbè te lo risparmio...........
12 anni e 6 mesi fa
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Cara Angela come sei sempre dolce! trovi sempre una parola per tutti (e a volte poche per te) e questo ti fa bella !!
Invece cara Francesca (mia omonima) non so se questa frase sia un componimento artistico, un grido di aiuto,
o uno sfogo momentaneo. Quindi è difficile entrare in argomento, ma credo che quando nella vita accadano fatti
traumatici il nostro cervello , subisce uno schock, il livello di seratonina quasi si azzera, quindi il corpo ha degli
effetti somatici. Se una persona possiede da sè gli strumenti per auto-guarirsi allora sì, il tempo e la ragione fanno
il loro lavoro, mentre quando gli effetti somatici sono invalidanti è inutile appigliarsi ad un fuscello per non cadere.
In questo caso bisogna lasciarsi aiutare. Poi come il mare dopo la tempesta ritornerà alla calma.
Il motto che mi ha sempre sostenuto è 'la mia debolezza è la mia forza', non serve trattenere la disperazione, non
si deve cercare di essere più forti di quello che siamo, Il dolore fa parte del nostro vivere, per quanto grande sia,
per tanto che possa durare, bisogna guardarlo in faccia con la consapevolezza che tutto è di passaggio così il bene
come il male.
12 anni e 6 mesi fa
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Vincenzo, il tuo 'quasi' sinonimo di incertezza. lascia uno spiraglio aperto al tuo 'sicuramente'.
L'apparenza inganna solo coloro che non sanno guardare oltre. Tutti noi vogliamo apparire
meglio di ciò che siamo, questo è un errore, bisognerebbe imparare ad accettarci, a perdonarci
i nostri errori solo così possiamo essere amati per ciò che realmente siamo.
12 anni e 6 mesi fa
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Com'è vero !, il corso della vita suona tante musiche sconosciute, noi poveri ballerini inesperti , cerchiamo di tenere il tempo,
muoviamo malamente i passi che in quel momento la musica ci suggerisce.
un pò di tutto, ovunque andiamo non possiamo abbandonarla, dobbiamo portarla con noi perchè farà il nostro percorso
e ogni volta che l'apriremo troveremo cose dei tempi passati, alcune ci faranno sorridere, altre piangere di malinconia,
ma fanno parte di noi , di quello che siamo e che saremo. Un bacione tesoro....... hei ! se dovessimo incontrarci lungo il
viale fammi un fischio, magari facciamo due passi insieme !
ma resta la costante dell'asserzione. In paradiso non si prega. Nessuno di noi ha una risposta , se questa fosse una domanda,
poco conta dal punto di vista filosofico cosa si intenda per 'Paradiso', credo che nella via terrena ognuno scelga il posto o la cosa
più adatta a sè per trovarlo. Se ci inoltriamo nella teologia o nella religione non ne verremmo più a capo. Come pare ognuno
ha il suo Dio, così ognuno ha il suo credo. Non necessariamente questo credo debba chiamarsi Dio o altro nome, nè possono
essere imposte condizioni affinchè si eserciti il 'credo'. Vivere con la pace interiore non necessariamente debba essere intesa
come fede bensì come valore aggiunto della capacità umana.
Ma io non vedo il 'vuoto' il vuoto è nulla mentre l'assenza di una madre è solo una parte mancante
da reinventare. Il giorno di natale per esempio, deve essere una grande festa, come lei faceva , come lei
vorrebbe. Non dimentico mai di posare accanto al mio piatto un rametto rubato all'albero di Natale.
Segno della sua presenza costante accanto a me. Non ho bisogno di ricordarle che non l'ho dimenticata, lei
lo sa, ma alle mamme fa sempre piacere ricevere un pensierino!!
mi viene di descrivere ciò che vedo e sento, ma vabbè te lo risparmio...........
Invece cara Francesca (mia omonima) non so se questa frase sia un componimento artistico, un grido di aiuto,
o uno sfogo momentaneo. Quindi è difficile entrare in argomento, ma credo che quando nella vita accadano fatti
traumatici il nostro cervello , subisce uno schock, il livello di seratonina quasi si azzera, quindi il corpo ha degli
effetti somatici. Se una persona possiede da sè gli strumenti per auto-guarirsi allora sì, il tempo e la ragione fanno
il loro lavoro, mentre quando gli effetti somatici sono invalidanti è inutile appigliarsi ad un fuscello per non cadere.
In questo caso bisogna lasciarsi aiutare. Poi come il mare dopo la tempesta ritornerà alla calma.
Il motto che mi ha sempre sostenuto è 'la mia debolezza è la mia forza', non serve trattenere la disperazione, non
si deve cercare di essere più forti di quello che siamo, Il dolore fa parte del nostro vivere, per quanto grande sia,
per tanto che possa durare, bisogna guardarlo in faccia con la consapevolezza che tutto è di passaggio così il bene
come il male.
L'apparenza inganna solo coloro che non sanno guardare oltre. Tutti noi vogliamo apparire
meglio di ciò che siamo, questo è un errore, bisognerebbe imparare ad accettarci, a perdonarci
i nostri errori solo così possiamo essere amati per ciò che realmente siamo.
muoviamo malamente i passi che in quel momento la musica ci suggerisce.