Giustissimo.
Purtroppo non accade molto spesso perché se cominci ad avanzare troppo qualcuno se ne accorge e se non hai una claque (interessata) ad applaudirti e sostenerti prima o poi quel qualcuno degli ostacoli alla tua avanzata te li pone, magari col sostegno dell'applauditissimo aspirante "unico" vincitore.
Poi se, nonostante tutto, è capace di superare anche questi ostacoli tanto di cappello!
5 anni fa
Risposte successive (al momento 1) di altri utenti.
Ciao Chiara,
sensazioni che provo spesso anch'io per quanto a volte anche l'eccessiva stanchezza non è mia alleata e anziché concedermi un sonno ristoratore mi tiene sveglio...
5 anni fa
Risposte successive (al momento 3) di altri utenti.
Per misurare quanto uno dà e riceve occorrono due cose:
- una unità di misura
- la capacità di accorgersi di quanto un essere umano dia o riceva
- misurare in modo oggettivo
Dalla mia esperienza deduco che questi tre imprescindibili fattori atti a giudicare la levatura di un essere umano per lo più non sono presi in minima considerazione. Ne conseguono valutazioni approssimative, frutto di pregiudizio, percezioni prive di obiettività che finiscono per premiare chi più è in grado di far mostra di sé e soprattutto chi è più bravi a crearsi reti di amicizie a tutti i livelli (non solo altolocate) che al momento giusto intervengono schierandosi a favore di costoro.
5 anni e 4 mesi fa
Risposte successive (al momento 2) di altri utenti.
Ciao Chiara, che piacere sentire questa meravigliosa notizia.
Mi ricordo quando temevi che non sarebbe accaduto. E invece ecco qua.
Qualcuno dice che dietro un angolo c'è un altro angolo. Ma questo è vero anche per il labirinto che è simbolo della tortuosita' della vita.
Ma anche dal labirinto se si ha pazienza so esce. Un grande abbraccio
5 anni e 5 mesi fa
Risposte successive (al momento 11) di altri utenti.
La differenza sta nelle sfumature. Rassegnarsi all'idea non ammette speranze.
A ben veder anche farci l'abitudine è qualcosa di molto simile in quanto è vero che formalmente non escluda il fatto di perdere la speranza ma è anche vero che per cambiare le abitudini ci vuole spesso una volontà endogena, in palese contraddizione con la forza dell'abitudine, oppure
un evento esogeno destabilizzante che ridia una qualche speranza.
L'evento esterno potrebbe tuttavia occorrere anche nel caso di rassegnazione e ciò riporterebbe al punto di partenza e cioè che non vi siano differenze di sostanza fra i due stati d'animo.
La differenza, a mio giudizio, permane a livello lessicale laddove il farci l'abitudine assume connotati semantici apparentemente meno irreparabili.
5 anni e 9 mesi fa
Risposte successive (al momento 1) di altri utenti.
Purtroppo non accade molto spesso perché se cominci ad avanzare troppo qualcuno se ne accorge e se non hai una claque (interessata) ad applaudirti e sostenerti prima o poi quel qualcuno degli ostacoli alla tua avanzata te li pone, magari col sostegno dell'applauditissimo aspirante "unico" vincitore.
Poi se, nonostante tutto, è capace di superare anche questi ostacoli tanto di cappello!
sensazioni che provo spesso anch'io per quanto a volte anche l'eccessiva stanchezza non è mia alleata e anziché concedermi un sonno ristoratore mi tiene sveglio...
- una unità di misura
- la capacità di accorgersi di quanto un essere umano dia o riceva
- misurare in modo oggettivo
Dalla mia esperienza deduco che questi tre imprescindibili fattori atti a giudicare la levatura di un essere umano per lo più non sono presi in minima considerazione. Ne conseguono valutazioni approssimative, frutto di pregiudizio, percezioni prive di obiettività che finiscono per premiare chi più è in grado di far mostra di sé e soprattutto chi è più bravi a crearsi reti di amicizie a tutti i livelli (non solo altolocate) che al momento giusto intervengono schierandosi a favore di costoro.
Mi ricordo quando temevi che non sarebbe accaduto. E invece ecco qua.
Qualcuno dice che dietro un angolo c'è un altro angolo. Ma questo è vero anche per il labirinto che è simbolo della tortuosita' della vita.
Ma anche dal labirinto se si ha pazienza so esce. Un grande abbraccio
A ben veder anche farci l'abitudine è qualcosa di molto simile in quanto è vero che formalmente non escluda il fatto di perdere la speranza ma è anche vero che per cambiare le abitudini ci vuole spesso una volontà endogena, in palese contraddizione con la forza dell'abitudine, oppure
un evento esogeno destabilizzante che ridia una qualche speranza.
L'evento esterno potrebbe tuttavia occorrere anche nel caso di rassegnazione e ciò riporterebbe al punto di partenza e cioè che non vi siano differenze di sostanza fra i due stati d'animo.
La differenza, a mio giudizio, permane a livello lessicale laddove il farci l'abitudine assume connotati semantici apparentemente meno irreparabili.
A presto.