Gianluca Cristadoro

Nella frase "La perfezione è come la cima più alta di una..." di Claudio Brunelli
Quanto emerge dalla lettura die vari commenti è, a mio modo di vedere, proprio la conferma che il problema principale risieda nel fare le cose giuste.

E ciò sebbene con gradi di difficoltà diversi vale in qualunque ambito.

Nel mondo del lavoro e nelle organizzazioni fare le scelte giuste può essere complesso ma, malgrado il permanere di ineliminabili residue alee di incertezza, non impossibile. Di metodi e metriche consolidate per valutare progetti da avviare ve ne sono e conducono quasi sempre a soluzioni affidabili.

Negli altri ambiti fare la cosa giusta può essere maledettamente più complicato in quanto sono i riferimenti "assoluti" a mancare e non di rado fare la cosa giusta può voler dire prendere una via NUOVA in tutto dissimile da quella già tracciata e apparentemente più sicura.

Per cui, in senso lato, giusto non significa "certo" o "consolidato" ma giusto perché tale finisce con rivelarsi a posteriori.

Il che porta a pensare che, non potendo sempre capire a priori quale via debba intraprendersi, conviene forse imboccare strade inesplorate perché, a patto che non portino a conseguenze nefaste per gli individui e la natura, condurranno molto probabilmente a qualcosa di diverso.
E questo mi pare in fondo il cammino percorso dall'umanità nella sua evoluzione.
Se poi questa "diversità" si riveli non essere la cosa più giusta che si dovesse fare i suoi esiti potranno sempre essere scartati avendo in ogni caso fornito un quid di conoscenza in più.
Il problema nasce quando gli esiti negativi di siffatte scelte non siano riconosciuti come tali dall'Uomo il quale, trascurando i principi cardine dell'effetto su individui e natura, li adotta illudendosi di avere conquistato qualcosa.

E anche di questi fatti, di queste cattive interpretazioni purtroppo la Storia del mondo è ricca.

L'Uomo quindi e la sua capacità di discernere ciò che è buono da ciò che è deleterio o disdicevole, per sé e la collettività, è al centro di tutto.

E tutti noi, volenti o nolenti, dipendiamo da questo strano ed irripetibile ESSERE.
6 anni e 1 mese fa
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Nella frase "Invito a festeggiare il Natale a casa mia..." di Ada Roggio
Giusto. I cellulari rimangano fuori dall'uscio.
6 anni e 3 mesi fa
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Nella frase "Mai giudicare una persona per come appare..." di Fily Russo
E' verissimo.

Quel che dispiace è constatare che suggerimenti intrisi di saggezza come questo vengono recepiti da chi tali fondamentali principi li applica da sempre perché sentiti prossimi alla propria natura.

Tutti gli altri tendono per lo più a rimanere sordi a meno che la vita non li metta personalmente di fronte al problema, nel qual caso qualche speranza di "redenzione" sopravvive...

Ciao
Gianluca
6 anni e 1 mese fa
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Nella frase "Bisogna lasciare andare, chi vuole rimanere lo..." di Fily Russo
Come si fa a non essere d'accordo... ;-))
Potrebbe sembrare un atteggiamento rinunciatario e invece è proprio ciò che amore e amicizia pretendono per loro stessa natura da amanti ed amici...
Brava!!
Gianluca
6 anni e 1 mese fa
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Nella frase "I viaggi più belli li ho fatti con la fantasia..." di MaryRosa Amico
Grazie a te per questa sentita frase.
Credo che il viaggio interiore che ognuno dovrebbe compiere parallelamente al quotidiano viaggio esteriore che di rado ammette soste, riflessioni e magari inciampi possa giungere all'anima come tappa terminale ma anche, forse, da questa ripartire in modo rinnovato e autentico.
6 anni e 1 mese fa
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Nella frase "E nel silenzio dei tuoi sbiaditi ricordi non c..." di Cetty Cannatella
Grazie di questa poesia.
Suscita in me forte emozione ed empatia.
Gianluca
6 anni e 1 mese fa
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Nella frase "Le parole sono, per vocazione, le alleate..." di Gianluca Cristadoro
Naturalmente le parole possono anche essere utilizzate per ripetere sempre gli stessi concetti ("vicoli ciechi", "circolo vizioso della ripetitività") e di sicuro capita a tutti, chi più chi meno, di fare delle parole questo tipo di utilizzo sotto l'impulso di forze che qui definisco "oscure" ma che probabilmente tali non sono per il diretto interessato.

Quello che qui volevo sottolineare è l'auspicio che le parole vengano utilizzate, il più frequentemente possibile, per creare qualcosa di originale.

Un mondo utopistico, certo, ma si pensi per un attimo a quanto rumore di fondo in meno vi sarebbe e a quanto tempo in più avremmo tutti per riflettere, comprendere, agire e goderci la vita per quello che di bello può offrirci.
6 anni e 2 mesi fa
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