Non sono d' accordo.
La vittoria va desiderata intensamente, deve essere pretesa, impugnata. Nessuno che, in cuor suo, teme di perdere vince, neppure conseguendo fortunatamente la vittoria.
Chi ha paura di perdere, teme ancor di più la vittoria.
Non la fanno materialmente , certo , ma la fomentano e la interpretano da dietro le quinte .
Cosi' come Aristofane acui' il livore e l' odio che la plebe provava per Socrate - probabilmente per il sentirsi esclusa dai sottili ragionamenti frutto del nobile intelletto del filosofo- (livore che gli uomini mediocri hanno verso quelli superiori intellettualmente) , acui' , perchè risultasse colpevole dietro assurde accuse.
Perchè ?
Forse perchè in costoro non viene alimentato alcun fuoco sacro , nè - tantomeno- è stata innescata alcuna scintilla ,e vivono senza un desiderio di giustizia e di bene , se non quello più immediato e vantaggioso possibile , o perchè , forse, sono tutti alieni ed intendono rendere appropriarsi del nostro pianeta senza guerre e senza sangue.
Oppure l' alieno sono io ... stavolta però non darò nessuno spunto per il componimento di Pino Freda , per il prossimo concorso letterario :-))
Eccezion fatta per il 71 % circa della sua superficie ( ricoperta da acqua) e per i due terzi del restante 29 % ( zona glaciale e torrida ).
Ecco , i moderni governi si stanno adoperando affinché nel rimanente 1\3 (zona più congeniale e favorevole alla vita umana) l' uomo non possa vivere.
Il voto non altissimo attribuito alla frase è senza dubbio attribuibile alla possibilità, offerta a chiunque, di accedere al voto senza lasciare neppure un commento. Sarebbe un fatto stupendo precludere il voto alle frasi non propriamente poetiche ( quelle, per intenderci, che lasciano davvero senza parole, per via della loro bellezza, o per via dell' impossibilità di comprendere il sentimento da cui sono venute alla luce) a tutti coloro che non abbiano nulla da commentare a riguardo del pensiero espresso.
Credo che qui Russell abbia voluto da una parte sottolineare esplicitamente la critica verso ogni credenza radicata negli uomini, credenza che, spesso, ha origine e motivazioni lontanissime e spesso non ha più ragione d' essere creduta e rispettata; dall' altra abbia voluto giocare sul fatto che anche questa idea dell' utilità della ricerca è stata per lui una vera e propria fede, si, insomma, è stata proprio una credenza.
La vittoria va desiderata intensamente, deve essere pretesa, impugnata. Nessuno che, in cuor suo, teme di perdere vince, neppure conseguendo fortunatamente la vittoria.
Chi ha paura di perdere, teme ancor di più la vittoria.
Cosi' come Aristofane acui' il livore e l' odio che la plebe provava per Socrate - probabilmente per il sentirsi esclusa dai sottili ragionamenti frutto del nobile intelletto del filosofo- (livore che gli uomini mediocri hanno verso quelli superiori intellettualmente) , acui' , perchè risultasse colpevole dietro assurde accuse.
Forse perchè in costoro non viene alimentato alcun fuoco sacro , nè - tantomeno- è stata innescata alcuna scintilla ,e vivono senza un desiderio di giustizia e di bene , se non quello più immediato e vantaggioso possibile , o perchè , forse, sono tutti alieni ed intendono rendere appropriarsi del nostro pianeta senza guerre e senza sangue.
Oppure l' alieno sono io ... stavolta però non darò nessuno spunto per il componimento di Pino Freda , per il prossimo concorso letterario :-))
Uh, Uh, UH
Ah, Ah , Ah..
Ecco , i moderni governi si stanno adoperando affinché nel rimanente 1\3 (zona più congeniale e favorevole alla vita umana) l' uomo non possa vivere.
Credo che qui Russell abbia voluto da una parte sottolineare esplicitamente la critica verso ogni credenza radicata negli uomini, credenza che, spesso, ha origine e motivazioni lontanissime e spesso non ha più ragione d' essere creduta e rispettata; dall' altra abbia voluto giocare sul fatto che anche questa idea dell' utilità della ricerca è stata per lui una vera e propria fede, si, insomma, è stata proprio una credenza.