Ciò che non esiste più, non esiste; ciò che ancora non esiste, non esiste; Ciò che esiste è ,però , dato dall' intersecarsi tra quel che è esistito e quello che ancora non esiste.
Possiamo, dunque , dire del presente che è reale, ma solo attraverso l' elaborazione dell' irreale.
Due rette che illusorie che si intersecano in un punto reale.
11 anni e 3 mesi fa
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Da Wikipedia , stu*pido : ... " Il consumo è generalmente una delle fonti di reddito fondamentali per uno stato. È uno dei più grandi e sviluppati ingranaggi dell'economia moderna: innesta una nuova morale, una morale propria (che viene chiamata postmoderna) ed oggi come mai è un fenomeno di portata macroscopica, tanto da influire (con le arti creative del marketing) sulla capacità di scegliere degli individui. Nella società contemporanea è necessario scegliere quale prodotto acquistare, lavorare per comprarlo e contribuire al normale funzionamento della macchina. Uno dei valori fondamentali della nuova impostazione morale degli uomini è la necessità di consumare, per non rallentare l'economia. Come già detto è necessario.
Oggi dunque non scegliere (e implicitamente rallentare questa macchina) è considerato stu*pido.
Parlando dunque della stu*pidità come giudizio contingente alla società, tanti dubbi sono chiariti. Contrapponendosi a questa morale, nella quale è stu*pido evitare di scegliere (e acquistare i prodotti), si viene meno al presunto “dovere dell’individuo di contribuire allo sviluppo dell’economia”. Stu*pido in questo contesto è colui che evita di scegliere (Vita liquida di Zygmunt Bauman).
Al contrario però, agli occhi di colui che sceglie deliberatamente di non scegliere, lo stu*pido è proprio chi consuma. È esattamente colui che sceglie, lo stu*pido. La situazione è completamente ribaltata. È qui che ritorna la dinamicità della parola, per il semplice fatto che si fonda su dei valori, come già detto. È stu*pido colui che rifiuta o contraddice i nostri schemi ordinari "....
Sono pronto a rivalutare la veridicità del contenuto della frase, benché ,questa, sia difficilmente dimostrabile, a patto che vengano fornite motivazioni e spiegazioni atte a confutarla.
Sostenere la falsità di una cosa senza, tuttavia, raccontare come le cose stanno veramente è fin troppo facile per un filibustiere.
Coloro che, non essendo arrivati in qualche luogo, dopo aver dichiarato il desiderio di volerlo raggiungere, adducendo come motivazione per non averlo raggiunto, il fatto che non gli interessava poi un granchè arrivarci, ebbene, questi, mentono a se stessi , prima che agli altri.
Costoro, tuttavia, non sono coscienti di tale falsità, di tale errore, se , infatti, se ne convincessero, sarebbero nel giusto e non più in errore.
11 anni e 3 mesi fa
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A me pare che siano proprio i diavoli a parlare pubblicamente di tali questioni.
Il bene non fa propaganda ,il bene FA bene.
Anche la risposta ad un commento è opera di bene.
11 anni e 3 mesi fa
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Possiamo, dunque , dire del presente che è reale, ma solo attraverso l' elaborazione dell' irreale.
Due rette che illusorie che si intersecano in un punto reale.
Oggi dunque non scegliere (e implicitamente rallentare questa macchina) è considerato stu*pido.
Parlando dunque della stu*pidità come giudizio contingente alla società, tanti dubbi sono chiariti. Contrapponendosi a questa morale, nella quale è stu*pido evitare di scegliere (e acquistare i prodotti), si viene meno al presunto “dovere dell’individuo di contribuire allo sviluppo dell’economia”. Stu*pido in questo contesto è colui che evita di scegliere (Vita liquida di Zygmunt Bauman).
Al contrario però, agli occhi di colui che sceglie deliberatamente di non scegliere, lo stu*pido è proprio chi consuma. È esattamente colui che sceglie, lo stu*pido. La situazione è completamente ribaltata. È qui che ritorna la dinamicità della parola, per il semplice fatto che si fonda su dei valori, come già detto. È stu*pido colui che rifiuta o contraddice i nostri schemi ordinari "....
Sostenere la falsità di una cosa senza, tuttavia, raccontare come le cose stanno veramente è fin troppo facile per un filibustiere.
Costoro, tuttavia, non sono coscienti di tale falsità, di tale errore, se , infatti, se ne convincessero, sarebbero nel giusto e non più in errore.
Il bene non fa propaganda ,il bene FA bene.
Anche la risposta ad un commento è opera di bene.