Caro Giuseppe Cepparulo, la dimostrazione della veridicità della tua frase è nella circostanza che tra me e l'amico Vincenzo Cataldo, proprio sulla tua frase, prima esisteva un muro, poi è stato gettato un ponte.
Di muri, però, la società talvolta ha bisogno: esistono realtà nelle quali è impossibile gettare un ponte. Pensa ad esempio al nazismo, alla criminalità organizzata, ma anche e solo alla semplice malafede... La malafede dell'altro preclude la possibilità di un esito fruttuoso del dialogo; e se tenti di dialogare vieni scambiato per fesso, e infilzato come un pollo allo spiedo. In tutti questi casi, esiste una sola possibilità: schierarsi con decisione, o da un parte o dall'altra. E far sì che la pace riposi, anziché su ponti che non si possono gettare sulle sabbie mobili, sulle forze armate.
La frase si riferisce, mi rendo conto, ai muri delle contrapposte ideologie, religioni, filosofie, eccetera; ma - diciamola tutta - molto spesso, anzi sempre, non sono le ideologie il motivo del contrasto, ma GLI INTERESSI. E gli interessi si basano sull'egoismo (e sull'orgoglio) umano e sull'assenza di buona fede nel propugnarle. Esse ideologie vengono così a costituire solo una MASCHERA degli interessi e del potere che vi è collegato.
Non fosse così, non si capirebbe perché l'Italia sia una Repubblica fondata sul lavoro e poi lavoro non se ne trovi; perché il Papa, visto l'esempio dato da Cristo, non venga scelto fra i frati francescani e non risieda in un albergo dei poveri, ma abbia anche la piscina personale (non disdegnata neanche dai Papi santi); perché i terremotati di Abruzzo dopo anni e anni si ritrovino ancora a vivere tra le macerie, e così via...
In questi casi, mio caro Giuseppe, non vi sono ponti da gettare; bisogna prima gettare ampie colate di cemento armato su cui poggiarne i pilastri, che - ripeto - sono la buona fede e l'assenza di interessi personali o di gruppo (il che è la stessa cosa).
Ma su questi fattori (mala fede e egoismo) non si può agire a livello sociale, ma solo a livello individuale. Nel senso che deve cambiare l'umanità. Se cambia, allora sì che potranno essere gettati ponti, e costruite autostrade per correre insieme; se non cambia, i ponti verranno fatti saltare, e l'unica via sarà purtroppo la lotta spietata degli interessi contro gli interessi (attenzione: anche tra gli interessi vi sono quelli giusti, o che almeno "partono" giusti), ma sempre con il prevalere finale degli egoismi e della malafede sull'equità e sull'amore.
Questo lo si è visto chiaro con le esperienze socialiste e comuniste, partite dall'uguaglianza e finite nella dittatura, nel potere dei pochi e nella fame dei molti. Non era sbagliata l'idea: erano gli uomini a non essere pronti.
La tua frase è dunque bella, dolcissima, commovente, ma utopistica. Oggi come oggi, l'unica via per chi desideri la pace è lasciarla riposare sul timore di ferme reazioni che possano seriamente ledere gli interessi di coloro che la minacciano.
Io credo fermamente che non sarà così per sempre.
Purtroppo però, per ora, così stanno le cose. Salvo vi sia buona fede da ambo i lati, come nel caso di ciò che sotto i tuoi occhi e accaduto tra me ed il mio caro amico Vincenzo Cataldo, che in definitiva non la pensa molto diversamente da me, ed è "nu bravu guaglione", ma ama esprimere le sue idee in motti duri e taglienti, e rivestirle di... astruse filosofie. : )))
12 anni e 8 mesi fa
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E' il bagaglio più leggero e insieme più grande che esista.
L'arma più gentile e insieme più potente.
L'essenza sottile dell'intero creato.
Nulla può esistere davvero al di fuori di Lui.
12 anni e 9 mesi fa
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Di muri, però, la società talvolta ha bisogno: esistono realtà nelle quali è impossibile gettare un ponte. Pensa ad esempio al nazismo, alla criminalità organizzata, ma anche e solo alla semplice malafede... La malafede dell'altro preclude la possibilità di un esito fruttuoso del dialogo; e se tenti di dialogare vieni scambiato per fesso, e infilzato come un pollo allo spiedo. In tutti questi casi, esiste una sola possibilità: schierarsi con decisione, o da un parte o dall'altra. E far sì che la pace riposi, anziché su ponti che non si possono gettare sulle sabbie mobili, sulle forze armate.
La frase si riferisce, mi rendo conto, ai muri delle contrapposte ideologie, religioni, filosofie, eccetera; ma - diciamola tutta - molto spesso, anzi sempre, non sono le ideologie il motivo del contrasto, ma GLI INTERESSI. E gli interessi si basano sull'egoismo (e sull'orgoglio) umano e sull'assenza di buona fede nel propugnarle. Esse ideologie vengono così a costituire solo una MASCHERA degli interessi e del potere che vi è collegato.
Non fosse così, non si capirebbe perché l'Italia sia una Repubblica fondata sul lavoro e poi lavoro non se ne trovi; perché il Papa, visto l'esempio dato da Cristo, non venga scelto fra i frati francescani e non risieda in un albergo dei poveri, ma abbia anche la piscina personale (non disdegnata neanche dai Papi santi); perché i terremotati di Abruzzo dopo anni e anni si ritrovino ancora a vivere tra le macerie, e così via...
In questi casi, mio caro Giuseppe, non vi sono ponti da gettare; bisogna prima gettare ampie colate di cemento armato su cui poggiarne i pilastri, che - ripeto - sono la buona fede e l'assenza di interessi personali o di gruppo (il che è la stessa cosa).
Ma su questi fattori (mala fede e egoismo) non si può agire a livello sociale, ma solo a livello individuale. Nel senso che deve cambiare l'umanità. Se cambia, allora sì che potranno essere gettati ponti, e costruite autostrade per correre insieme; se non cambia, i ponti verranno fatti saltare, e l'unica via sarà purtroppo la lotta spietata degli interessi contro gli interessi (attenzione: anche tra gli interessi vi sono quelli giusti, o che almeno "partono" giusti), ma sempre con il prevalere finale degli egoismi e della malafede sull'equità e sull'amore.
Questo lo si è visto chiaro con le esperienze socialiste e comuniste, partite dall'uguaglianza e finite nella dittatura, nel potere dei pochi e nella fame dei molti. Non era sbagliata l'idea: erano gli uomini a non essere pronti.
La tua frase è dunque bella, dolcissima, commovente, ma utopistica. Oggi come oggi, l'unica via per chi desideri la pace è lasciarla riposare sul timore di ferme reazioni che possano seriamente ledere gli interessi di coloro che la minacciano.
Io credo fermamente che non sarà così per sempre.
Purtroppo però, per ora, così stanno le cose. Salvo vi sia buona fede da ambo i lati, come nel caso di ciò che sotto i tuoi occhi e accaduto tra me ed il mio caro amico Vincenzo Cataldo, che in definitiva non la pensa molto diversamente da me, ed è "nu bravu guaglione", ma ama esprimere le sue idee in motti duri e taglienti, e rivestirle di... astruse filosofie. : )))
L'arma più gentile e insieme più potente.
L'essenza sottile dell'intero creato.
Nulla può esistere davvero al di fuori di Lui.