Infatti; oddìo, amore e m0rte sono spesso appaiati in letteratura, ma qui si tratta solo di m0rte, il che dimostra in tutta evidenza che neanche questa cernita vi è stata... D'altra parte, per evitare di accettare "doppioni" di poesie già presenti su P&P, bastava inserire un meccanismo automatico identico a quello che impedisce che venga postata 2 volte la stessa poesia. Possibile che per un concorso le maglie siano addirittura più larghe che per l'inserimento sul sito??? : )))
E allora, se tanto mi dà tanto, e siccome il più comprende il meno, figurati dove vanno a finire, naturalmente nella massima buona fede degli operatori, le randomizzazioni eccetera...
12 anni e 10 mesi fa
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La sofferenza è la moneta della vita: non si può vivere senza sofferenza, alla stessa maniera in cui non si può vivere senza denaro. Ma la sofferenza, come il denaro, è anche una paga: è il succo della vita, ciò che ci aiuta a salire, a capire, a migliorarci. Nessuno può eliminare la sofferenza dalla propria vita: fuggirla è impossibile. Il consiglio che io darei a tutti i ragazzi e le ragazze del mondo è affrontare la vita con coraggio, senza paura alcuna, consapevoli di se stessi e della propria umanità (direi anzi: divinità), e pronti a tutto, senza MAI fuggire.
Quanto allo "spaccarsi la faccia", come dice Vincenzo... beh, è inevitabile... se non si cade non si impara a camminare e non ci si rialza... nessuno mai ha potuto e mai potrà dare ai giovani l'esperienza di cui hanno bisogno: quella la si fa solo ed esclusivamente sulla propria pelle.
12 anni e 10 mesi fa
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Flavia, ti ringrazio per la chiarezza, e ti ritengo dunque degna di una risposta seria, articolata e sincera. :))
Eh, dove l'ho attinta...
Non è una filosofia: è la realtà in cui vivo a darmene la certezza. Esistono due anime: una collettiva, che è Dio, l'altra individuale, cui spetta il compito di perfezionarsi per ricongiungersi a se stessa in quanto collettiva, cioè a Dio in quanto Dio... Ma sempre rimanendo se stessa, mica fondendosi in Dio e perdendo la propria individualità. Allo stesso modo in cui, in una sinfonia, ogni singola nota rimane se stessa, pur "comprendendo" di avere un valore e un significato solo nell'insieme.
Ripeto però di non avere certezze razionali al riguardo, ma "solo" esperienza di vissuto e sentito, che per me vale molto di più della certezza razionale, perché costituisce il mio bagaglio... di me.
12 anni e 11 mesi fa
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e come un redivivo San Gennaro,
"senza il mio sangue
coagulato
tra le mie venature
posso gridare vittoria." (sic).
E allora, se tanto mi dà tanto, e siccome il più comprende il meno, figurati dove vanno a finire, naturalmente nella massima buona fede degli operatori, le randomizzazioni eccetera...
Quanto allo "spaccarsi la faccia", come dice Vincenzo... beh, è inevitabile... se non si cade non si impara a camminare e non ci si rialza... nessuno mai ha potuto e mai potrà dare ai giovani l'esperienza di cui hanno bisogno: quella la si fa solo ed esclusivamente sulla propria pelle.
Eh, dove l'ho attinta...
Non è una filosofia: è la realtà in cui vivo a darmene la certezza. Esistono due anime: una collettiva, che è Dio, l'altra individuale, cui spetta il compito di perfezionarsi per ricongiungersi a se stessa in quanto collettiva, cioè a Dio in quanto Dio... Ma sempre rimanendo se stessa, mica fondendosi in Dio e perdendo la propria individualità. Allo stesso modo in cui, in una sinfonia, ogni singola nota rimane se stessa, pur "comprendendo" di avere un valore e un significato solo nell'insieme.
Ripeto però di non avere certezze razionali al riguardo, ma "solo" esperienza di vissuto e sentito, che per me vale molto di più della certezza razionale, perché costituisce il mio bagaglio... di me.