...Charles, io non parlavo di un'evoluzione di tipo volontario, ma dell'evoluzione della specie, che va avanti senza la nostra volontà. La linea di potenza e di pensiero, di cui parli, da altro non dipende secondo me che da fattori evolutivi: volume della scatola cranica, organi di "senso" nuovi che superano i cinque ordinari che tutti abbiamo, e di conseguenza percezioni per un verso nuove e diverse, per altro verso più profonde e precise. Queste cose sono già in atto, secondo me: l'uomo del domani è già in cammino, e quando sarà abbastanza diffuso sul pianeta comincerà a rimettere ordine nelle cose, perché sarà costituito da una rete di individui collegati tra loro, che costituiranno una forza via via più potente ed irresistibile.
... E' solo questione di tempo.
12 anni e 11 mesi fa
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A me, sinceramente, questo scritto piace. Certo, si articola in uno stile tra l'ermetico e il naif di non immediata comprensibilità, ma rileggendolo conquista. Vi leggo un susseguirsi di "flashes" della memoria, dell'immaginazione e della speranza, coi quali ben si accorda l'estrema frammentazione dei versi, quasi in una rincorsa affannosa delle sensazioni e delle immagini, per catturarle e fotografarle prima che esse volino via. Ne risulta un insieme il cui risultato mi è sinceramente gradevole.
Lo ritengo anzi un'invenzione simpatica e geniale, sicuramente non meritevole di una critica così aspra, che mi auguro venga sottoposta ad attenta e sincera revisione.
12 anni e 11 mesi fa
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Quanto poi all'ineffabile papa Ratzinger, di cui al commento n.5, mi pare evidente che un'ipotesi di conflitto tra scienza e fede appartiene al più vieto e intollerante integralismo vetero cattolico.
E' inutile farsi illusioni: causa di tutto ciò è stato, dopo la mo*rte estremamente sospetta di Albino Luciani, l'assurgere al papato del polacco Karol Wojtila, proveniente da un universo cattolico di stampo poco più che medioevale: con lui la Chiesa ha praticamente dimenticato le istanze conciliari più progressiste, riprendendo a voltolarsi in rigurgiti di integralismo, superstizione, intolleranza, che hanno condotto non solo alla tragedia africana dell'AIDS e alle inquietanti posizioni intransigenti e prive di carità cristiana sull'eutanasia e sull'aborto, ma al ritorno di risibili superstizioni, di formalismi assurdi come la scomunica dei separati e divorziati conviventi con nuovi partner, addirittura alla proliferazione continua di nuovi ed insospettabili "santi" che ormai si susseguono a ritmi vertiginosi... e, infine, all'assurgere a ruoli sempre più importanti, fino a quello papale, del teologo reazionario di cui si parla.
Per merito di costoro, ma soprattutto della formidabile potenza mediatica messa in campo dal primo, vero unico geniale politico degli ultimi 40 anni, il cristianesimo odierno è purtroppo sempre più superstizione, superba intolleranza, business mediatico, superficialità, potere politico: sempre più lontano dalla figura del Cristo, che nella Chiesa di oggi a stento riuscirebbe a fare il sacrestano.
12 anni e 11 mesi fa
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... E' solo questione di tempo.
Lo ritengo anzi un'invenzione simpatica e geniale, sicuramente non meritevole di una critica così aspra, che mi auguro venga sottoposta ad attenta e sincera revisione.
E' inutile farsi illusioni: causa di tutto ciò è stato, dopo la mo*rte estremamente sospetta di Albino Luciani, l'assurgere al papato del polacco Karol Wojtila, proveniente da un universo cattolico di stampo poco più che medioevale: con lui la Chiesa ha praticamente dimenticato le istanze conciliari più progressiste, riprendendo a voltolarsi in rigurgiti di integralismo, superstizione, intolleranza, che hanno condotto non solo alla tragedia africana dell'AIDS e alle inquietanti posizioni intransigenti e prive di carità cristiana sull'eutanasia e sull'aborto, ma al ritorno di risibili superstizioni, di formalismi assurdi come la scomunica dei separati e divorziati conviventi con nuovi partner, addirittura alla proliferazione continua di nuovi ed insospettabili "santi" che ormai si susseguono a ritmi vertiginosi... e, infine, all'assurgere a ruoli sempre più importanti, fino a quello papale, del teologo reazionario di cui si parla.
Per merito di costoro, ma soprattutto della formidabile potenza mediatica messa in campo dal primo, vero unico geniale politico degli ultimi 40 anni, il cristianesimo odierno è purtroppo sempre più superstizione, superba intolleranza, business mediatico, superficialità, potere politico: sempre più lontano dalla figura del Cristo, che nella Chiesa di oggi a stento riuscirebbe a fare il sacrestano.