Dopo una lunga marcia di avvicinamento, Vincenzo ha capito. (Proprio come un treno, che rallenta pian piano prima di fermarsi).
Io invece ho capito subito (perché non sono un treno), e mi allontano in punta di piedi.
Lascio scorrere.
Un abbraccio, Dario.
13 anni e 5 mesi fa
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A Rossella, nel merito del suo pensiero, vorrei dire questo: gli acquazzoni, salvo si tratti del diluvio universale, durano poco, e sono di solito seguiti da arcobaleni, cieli tersi e tanto sole.
La solitudine che si può provare sotto un acquazzone non è dunque vera solitudine: è una condizione di ansia, tristezza e malessere passeggera, destinata per sua natura a cessare nel migliore dei modi.
La solitudine "vera" è invece una condizione permanente, apparentemente irreversibile, senza speranza di soluzione: la paragonerei ad una stagione autunnale di nebbia che precede un inverno rigido, inflessibile... un inverno che difficilmente verrà superato.
Sotto gli acquazzoni, dunque, la cosa migliore da fare è correre, bagnati fradici, e ridersene della pioggia, in attesa del sole. : ))
13 anni e 2 mesi fa
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Io invece ho capito subito (perché non sono un treno), e mi allontano in punta di piedi.
Lascio scorrere.
Un abbraccio, Dario.
Contegno, Vicié, contegno...!
La solitudine che si può provare sotto un acquazzone non è dunque vera solitudine: è una condizione di ansia, tristezza e malessere passeggera, destinata per sua natura a cessare nel migliore dei modi.
La solitudine "vera" è invece una condizione permanente, apparentemente irreversibile, senza speranza di soluzione: la paragonerei ad una stagione autunnale di nebbia che precede un inverno rigido, inflessibile... un inverno che difficilmente verrà superato.
Sotto gli acquazzoni, dunque, la cosa migliore da fare è correre, bagnati fradici, e ridersene della pioggia, in attesa del sole. : ))