Beh, a questo punto io, e lo dico sul serio, non propendo più per una maggioranza di voti fasulli.
Sembra credibile che il numero esorbitante di voti (ed anche l'elevato valore medio del voto) possa dipendere, oltre che da gusti diversi dai miei (che peraltro da soli non penso potessero condurre a risultati plebiscitari), anche da una sorta di meccanismo emulativo di ancestrale derivazione scimmiesca, per cui una certa tendenza tende a costituire centro di gravità di un accumulo di consensi; o anche, perché no, da particolare notorietà o simpatia.
Abbiamo in Parlamento tanti attori, calciatori, Conan il barbaro governatore della California, non sarà questo l'unico caso di acclamazione. Può ritenersi, ai tempi mediatici d'oggi, normale.
Certo, l'ipotesi dello scherzo goliardico mi affascinava: e mi rincresce doverla accantonare.
Naturalmente il mio giudizio estetico, per quello che può valere, non muta.
Nell'ovvio rispetto, si intende, di ogni diversa opinione altrui, e... salvis iuribus.
: ))))
13 anni e 6 mesi fa
Risposte successive (al momento 2) di altri utenti.
"Bucare il muro percettivo".
In queste quattro parole, Giulio, è la chiave.
Quella che riteniamo realtà non è il reale, ma solo percezione distorta. Il reale è oltre questa nostra "realtà".
Ma anche il reale e le sue arti sono poca cosa di fronte alla luce del vero.
Hai dunque ragione nel distinguere il santo dallo sciamano: ciò non esclude che entrambi possano muoversi sul medesimo territorio del "reale", come su quello della realtà materiale.
Distinguere questi tre piani, però, si può solo per via di una percezione più elevata, che conduca a riconoscere la fallacia dei sensi e del potere.
Il potere è infatti attributo del reale, non del terzo piano, dove impera solo l'amore, e ogni altra cosa è follia.
Per Vincenzo: la filosofia di Nietzsche si colloca nettamente sul piano del reale, e perciò fa molta presa. Ma non può che cedere di fronte ai livelli superiori dell'essere.
13 anni e 2 mesi fa
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Sembra credibile che il numero esorbitante di voti (ed anche l'elevato valore medio del voto) possa dipendere, oltre che da gusti diversi dai miei (che peraltro da soli non penso potessero condurre a risultati plebiscitari), anche da una sorta di meccanismo emulativo di ancestrale derivazione scimmiesca, per cui una certa tendenza tende a costituire centro di gravità di un accumulo di consensi; o anche, perché no, da particolare notorietà o simpatia.
Abbiamo in Parlamento tanti attori, calciatori, Conan il barbaro governatore della California, non sarà questo l'unico caso di acclamazione. Può ritenersi, ai tempi mediatici d'oggi, normale.
Certo, l'ipotesi dello scherzo goliardico mi affascinava: e mi rincresce doverla accantonare.
Naturalmente il mio giudizio estetico, per quello che può valere, non muta.
Nell'ovvio rispetto, si intende, di ogni diversa opinione altrui, e... salvis iuribus.
: ))))
In queste quattro parole, Giulio, è la chiave.
Quella che riteniamo realtà non è il reale, ma solo percezione distorta. Il reale è oltre questa nostra "realtà".
Ma anche il reale e le sue arti sono poca cosa di fronte alla luce del vero.
Hai dunque ragione nel distinguere il santo dallo sciamano: ciò non esclude che entrambi possano muoversi sul medesimo territorio del "reale", come su quello della realtà materiale.
Distinguere questi tre piani, però, si può solo per via di una percezione più elevata, che conduca a riconoscere la fallacia dei sensi e del potere.
Il potere è infatti attributo del reale, non del terzo piano, dove impera solo l'amore, e ogni altra cosa è follia.
Per Vincenzo: la filosofia di Nietzsche si colloca nettamente sul piano del reale, e perciò fa molta presa. Ma non può che cedere di fronte ai livelli superiori dell'essere.