Bellissima. 10 senza tentennamenti.
Vorrei dire tante altre cose: ma qui non c'è niente da dire, solo da togliersi il cappello. Con dolore, ma toglierselo.
13 anni e 6 mesi fa
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Le lacrime sono l'inizio della scala che conduce al Paradiso.
Poi viene la gioia, e mica in Paradiso: qui, ora, su questa Terra.
Complimenti Debora, davvero.
Una frase illuminate ed illuminante.
13 anni e 6 mesi fa
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Frase perfetta. Da 1000 e lode.
Basta con la caparbietà clericale a sostegno di testi sacri infallibili, e anche con le autocritiche dopo secoli e secoli.
Basta subito, ora.
Littera occidit, spiritus autem vivificat: la lettera uccide, è invece lo Spirito che dà la vita.
Basta con Giosuè che fermò il sole, e le conseguenti guerre ai Galileo e ai Giordano Bruno.
E' ora di venire fuori dal gregge, a muso duro, come cagnacci da pastore, a guidare le pecore, e difenderle dai lupi.
Comprese pecore e lupi vestiti di nero.
E anche di bianco, se dovesse occorrere.
Antonio: bisogna cercare, cercare senza trovare, e penare a lungo.
Poi si accende la luce.
Una volta che l'hai vista, anche se poi si spegne (perché talvolta si spegne, anzi si DEVE spegnere, per vedere se riesci a brillare da solo) sai che c'è, e anche come riaccenderla: cercando ancora.
Cercare, naturalmente, dentro di te (o anche dentro gli altri: è la stessa cosa).
I tanti cristiani di cui parli, Gaetano, sono il gregge che tenta di abbeverarsi ad una fonte che non riesce a vedere nè ad intuire dove sia, mentre è vicinissima, dentro di loro.
I cristiani veri sono trasversali rispetto alle istituzioni.
Sono quelli che fanno la volontà "del Padre".
Ce ne sono anche in Cina, in India, dappertutto, anche qui tra coloro che si professano atei.
Mentre, spesso, nelle chiese ne trovi pochi.
Nè servono filosofie.
Non è un problema di conoscenza, ma di azione.
L'importante è cercare, cercare, cercare fino allo spasimo.
Poi improvvisamente si accende la luce.
Non perché tu trovi niente, no.
Ma perché qualcun altro ha trovato te.
13 anni e 6 mesi fa
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In una visuale completa, "Io, uomo, cosa faccio per gli uomini?" significa in pratica "Io, uomo, cosa faccio per Dio?".
Dio è sofferente.
Non risiede in in Empireo felice lontano da noi.
Vorrei dire tante altre cose: ma qui non c'è niente da dire, solo da togliersi il cappello. Con dolore, ma toglierselo.
Poi viene la gioia, e mica in Paradiso: qui, ora, su questa Terra.
Complimenti Debora, davvero.
Una frase illuminate ed illuminante.
Basta con la caparbietà clericale a sostegno di testi sacri infallibili, e anche con le autocritiche dopo secoli e secoli.
Basta subito, ora.
Littera occidit, spiritus autem vivificat: la lettera uccide, è invece lo Spirito che dà la vita.
Basta con Giosuè che fermò il sole, e le conseguenti guerre ai Galileo e ai Giordano Bruno.
E' ora di venire fuori dal gregge, a muso duro, come cagnacci da pastore, a guidare le pecore, e difenderle dai lupi.
Comprese pecore e lupi vestiti di nero.
E anche di bianco, se dovesse occorrere.
Poi si accende la luce.
Una volta che l'hai vista, anche se poi si spegne (perché talvolta si spegne, anzi si DEVE spegnere, per vedere se riesci a brillare da solo) sai che c'è, e anche come riaccenderla: cercando ancora.
Cercare, naturalmente, dentro di te (o anche dentro gli altri: è la stessa cosa).
I cristiani veri sono trasversali rispetto alle istituzioni.
Sono quelli che fanno la volontà "del Padre".
Ce ne sono anche in Cina, in India, dappertutto, anche qui tra coloro che si professano atei.
Mentre, spesso, nelle chiese ne trovi pochi.
Nè servono filosofie.
Non è un problema di conoscenza, ma di azione.
L'importante è cercare, cercare, cercare fino allo spasimo.
Poi improvvisamente si accende la luce.
Non perché tu trovi niente, no.
Ma perché qualcun altro ha trovato te.
Dio è sofferente.
Non risiede in in Empireo felice lontano da noi.