Scritta da: Mauro Lanari
in Frasi & Aforismi (Saggezza)
Tutt'una vita spesa a fare mente locale e mai ottenuto il certificato di agibilità.
Composta venerdì 5 ottobre 2012
Tutt'una vita spesa a fare mente locale e mai ottenuto il certificato di agibilità.
L'incauto agisce a ragion sprovveduta.
Non c'è più niente da ridere. C'è solo da ridire.
Teologi e confessori insegnano il distinguo fra peccato ed errore: nel primo caso c'è dolo, ossia una coscienza deliberata e un'intenzionalità consapevole di "cadere in tentazione" compiendo un male ch'eppure la propria etica sa riconoscere, mentre nel secondo caso non c'è dolo bensì l'incappare in sbagli dovuti alla perlustrazione di territori morali nuovi, tanto vergini quanto ancora non sminati; è l'inevitabile rischio dell'avanguardia, della ricerca, della sperimentazione inedite. Ma nell'esistenzialismo si dà anche una terza alternativa: è indimostrabile che la realtà sia come la Settimana Enigmistica, che pubblica solo problemi già risolti in partenza. La vita vera potrebbe non ammettere alcuna risposta significativa e decisiva, il che ci condanna al fallimento a prescindere dal dolo o meno, dalla cattiva o buona volontà.
Il perfezionista ambizioso e quello presuntuoso si distinguono per un aspetto sostanziale: il primo ambisce a vivere una spaziotemporalità che gli conceda la perfezione, mentre il secondo è presuntuosamente convinto di disporne già e vorrebbe esprimerla, esternarla, emanarla.
Approfittare dei momenti di stanca come momenti di riflessione? Più facile l'inverso.
Col dissolversi dei legami familiari ci si incontra solo durante le feste comandate. Ma non nel senso di Natale, Pasqua e Ferragosto, bensì negl'auspicati casi di spartizione d'un qualche lascito testamentario.
Il populismo e i partiti personali non s'escludon'a vicenda m'anzi si rafforzano reciprocamente: dove fallisce l'utopia sociale d'una comunità anarchica tra perfetti pari, subentra com'approssimazione migliore l'eccezione del privilegiato unico, monarchic'o teocratico, detentor'esclusivo del potere rispett'a tutti gl'altri identici nella loro sudditanza. O "bottom-up" o "top-down", tertium non datur.
Alessandro Magno e Aristotele: imparare per imperare.
Dovremmo aver abbondantemente oltrepassato la soglia d'acriticità.