Scritta da: Michelangelo (Milo) Da Pisa
Vorrei cambiare sempre per scelta, non per necessità.
Composta venerdì 17 giugno 2016
Vorrei cambiare sempre per scelta, non per necessità.
Cerco riparo dal tempo, ritaglio scampoli d'incanto, alzo il volume di questo silenzio.
Carni opposte s'attraggono, anime affini si scelgono.
Parole. Quella notte di fine dicembre, le scelsi meticolosamente, le recitai a voce alta, le cambiai e le ricambiai finché riuscii a domarle su righe evanescenti. Erano forse più eleganti nel contenuto che nell'abito nero della mia grafia, indiscutibilmente curve sensuali su quel letto di carta. Indossai persino gli occhi di lei per avere un'altra prospettiva ed ebbi l'ardire di sfiorarle con una goccia del mio profumo affinché ogni senso trovasse refrigerio. Le carezzai un'ultima volta, come un bambino che s'appresta a dormire e ne affidai le ruvidità a una busta malconcia, riponendo sul tavolo una penna stanca ma appagata. Una lettera per me non è mai stata le vocali e le consonanti che ha contenuto. Essa è tempo, è cura, è carne che sanguina inchiostro, è tutto me e anche oltre.
Il perdono è il miglior sgrassante naturale per coscienze. In alternativa, l'alcol ne attenua le macchie.
A pensarci bene, le mani di cui mi vergogno d'aver stretto erano pulitissime.
Sto indagando sulla paternità delle mie cazzate. Per ora il campo si restringe a tre nomi: noia, fretta e alcol.
Se penso a chi ho chiesto scusa ieri, dovrei chiedermi scusa oggi.
Umani, se siete per strada e necessitate di aiuto, provate ad abbaiare.
La reale unità di misura del tempo è lo stato d'animo.