Foreste di tossicità presa in affitto rigagnoli di fretta avuta di soppiatto assenze di vetrate ossigenano il patto nuvole gonfie di velluto carbonato circondano l'esausto globo ormai malato Orgoglio d'uomo senza l'idea del considerato.
Bagnati dalle gocce di potenti temporali usiamo obrelli adatti pre poterci riparare Dovendo fare i conti con metereologica incertezza dettata da strani personaggi che mischiano le nuvole a perle di saggezza Inebriando schermi piatti con movimenti di robotica fattezza Manipolando diversi stati d'animo umori che si lacerano nel corso delle assurde ripetizioni Oltraggio al quieto vivere la messa in onda delle previsioni.
Invidia è una parola che non uso ma purtroppo so che c'è non apro metri per misurar l'atezza di chi sta vicino a me Dirigo il mio comportamento come barca in mezzo al mare usufruendo di correnti che non alzano maree nei modi di parlare Interrompendo le mie rotte dove rabbia può far naufragare spiegando nuove vele verso discussioni a cui posso approdare mostrando di me stesso il lato mio che credo sia normale Oltre questo mio lato non ho altro da mostrare.
Esco di casa e lascio dietro me spiragli d'uscio per dare modo alla mia ombra di seguirmi o rimaner nel guscio Veli di fantasie assonnate mi prendono per mano e la cadenza dei miei passi si trasforma in musica portandomi lontano Giocosi mulinelli d'emozione rubano furtivi i futili desideri creando spazi nuovi dove far transitar buoni pensieri. Esco di casa e lascio dietro me... oggi non esco resto qui vicino a te.
Quando l'amore ti chiama, rispondi prontamente, non scappare, affidati a lui. Potrebbe ferirti, ma non più di quanto tu sia stato già ferito dalla vita. Potrebbe ucciderti, ma se hai sempre vissuto senza amore sei già morto. Accogli il richiamo dell'amore perché attraverso la consapevolezza del dolore che ti metterà di fronte imparerai ad apprezzare l'infinita gioia del tuo ritorno alla vita.
La morte improvvisa di un amico è uno scollamento esistenziale, l'aprirsi di una voragine sotto i piedi della vita, lui scivola aleggiando nelle pieghe dell'infinito, tu resti sul ciglio dell'abisso a contemplare l'immensità della tua impotenza.
Il giorno è terminato senza il tuo bacio, nel giorno mai sperato sei andato, parole che risuonano nella mente adesso che sei assente. La luna accende un angolo di cielo per noi aspetterò lì, se vuoi. E passeggio tra le nuvole dell'anima, sto attenta a non affondare il passo, non voglio tornare come prima ad avere al posto del cuore un sasso. Ora la quiete prende il sorriso ne fa una bella stagione, un paradiso dove le anime rafforzano il colore splendono serene, fanno invidia al sole.
Quello che agli occhi degli altri appare come una follia intermittente, altro non è che l'urlo di dolore di un'anima che ha appena compreso il non senso della vita.
Il perdono è l'unica forza in grado di liberare il nostro cuore dalla schiavitù dell'odio, del rancore, della sofferenza... e un cuore libero dal rancore diventa libero di amare...